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Nei giorni scorsi, dopo aver condiviso i contenuti con la Commissione Provinciale sui locali di pubblico spettacolo, i Vertici delle Forze dell’Ordine ed il Comandante provinciale dei Vigili del Fuoco, il Prefetto di Ravenna, Castrese De Rosa, ha inviato a tutti i Sindaci e agli Ordini e Collegi Professionali, una direttiva con un vademecum operativo indirizzato agli organizzatori pubblici e privati di manifestazioni ed eventi di pubblico spettacolo.

Una novità senza dubbio, un’iniziativa accolta in modo differente in base alla sensibilità di ognuno. C’è chi ha apprezzato la volontà del Prefetto di richiamare ai rischi degli abusi, chi ha criticato la scelta, chi ci ha ironizzato sopra, chi si è spinto a definire il vademecum una sorta di proibitonismo dei giorni d’oggi, anche se in realtà quelle diffuse non erano regole o nuove norme, ma solo un richiamo all’autoregolamentazione. 

Dopo giorni di dibattiti, lo stesso Prefetto è voluto tornare sulla questione con una lettera inviata alla stampa per spiegare la propria decisione: 

“Lo scopo dell’iniziativa è quello di semplificare ed uniformare l’iter procedurale, offrendo agli organizzatori, in un territorio dove pullulano eventi e manifestazioni di pubblico spettacolo, un testo riepilogativo di norme di riferimento, sia primarie che secondarie, con la documentazione necessaria, la tempistica da rispettare, la circolare 

“ Piantedosi “ del 2018 sui livelli di sicurezza,  una nota di sintesi, la modulistica e perfino una bozza di Regolamento per il funzionamento delle Commissioni Comunali di Vigilanza sui locali di pubblico spettacolo, utile soprattutto per i Comuni che ne siano ancora sprovvisti.

Il Documento, di oltre 40 pagine, contiene alla fine due paginette di “buone norme comportamentali”, da “buon padre di famiglia” direi, che hanno l’intento, con nessuna finalità prescrittiva o sanzionatoria, di raccomandare agli organizzatori di eventi una corretta informazione, evitando possibilmente l’utilizzo di titoli o immagini che possano condurre ad un uso smodato o ad eccessi di prodotti alcolici.

Qualcuno (non tanti per la verità) si è focalizzato solo su queste due paginette, ironizzando e quasi ridicolizzando il significato di queste “buone norme”.

Forse qualcuno dimentica i troppi morti per le conseguenze degli abusi da sostanze alcoliche, sulle strade e altrove, le liti e le risse che conseguono sovente agli eccessi o alla cosiddetta “ malamovida”. Basti citare che nel 2021 la Prefettura di Ravenna ha adottato ben 527 provvedimenti di sospensione di patenti per ebbrezza alcolica (art. 186 codice della strada) ed altre 22 sospensioni per uso di sostanze stupefacenti (art. 187).

Si può essere non d’accordo e da Prefetto e giornalista accetto tutte le critiche, ci mancherebbe. Fortunatamente siamo in un Paese dove ognuno può liberamente manifestare il proprio pensiero, ma stiamo attenti a minimizzare o peggio ancora ad ironizzare. Chiunque può chiamare gli eventi come ritiene, non c’è nessuna sanzione! Ho ritenuto opportuno e doveroso chiudere la Direttiva con un sintetico elenco di “azioni di prevenzione sui rischi da alcol correlati per un codice etico di comunità”, per rispetto di quei genitori, familiari, amici  di tante giovani vite stroncate per gli abusi o gli eccessi da sostanze alcoliche. E a volte il linguaggio può essere educativo.

Era mio dovere farlo, a margine di un Atto d’Indirizzo che ha come obiettivo quello di richiamare gli organizzatori sulle misure imprescindibili di” Safety e Security” da adottare, come stiamo già facendo, ad esempio per il “Jova Beach Party 2022”, per i prossimi grandi eventi che si terranno a Ravenna. Anche in questo caso per prevenire i rischi e possibilmente prevedere anche” l’imponderabile”.