Domani, venerdì 11 novembre sciopero del Trasporto Pubblico Locale: fermare privatizzazioni, appalti e subaffidamenti, restituire il giusto valore alle lavoratrici e lavoratori autoferrotranvieri.

Anche in Emilia Romagna Puglia i lavoratori aderiranno alle quattro ore di sciopero nazionale di venerdì 11 novembre 2022 indetto dall’Unione Sindacale di Base – Lavoro Privato. Una mobilitazione per rivendicare la centralità dei trasporti pubblici e del ruolo degli autoferrotranvieri, principali vittime della mattanza delle privatizzazioni selvagge, dei continui ricorsi ad appalti e subaffidamenti che alimentano sfruttamento e precarizzazione, del susseguirsi di rinnovi contrattuali “farsa” e di aumenti salariali irrisori in cambio della crescente svendita dei diritti.

Nonostante il trasporto pubblico rappresenti una delle principali voci di spesa dei bilanci regionali, sorretto da ingenti risorse pubbliche sia a copertura del 70% dei costi dei servizi, sia per interventi mirati al rinnovamento del parco rotabile e delle infrastrutture, le ricette sinora messe in campo si stanno dimostrando tutt’altro che efficaci: mancano reali investimenti per l’implementazione dei servizi, l’adeguamento degli attuali tempi di percorrenza che le aziende si ostinano a non riesaminare, l’efficientamento dei mezzi e la sicurezza sui posti di lavoro, in barba al diritto alla mobilità dei cittadini che subiscono continui disservizi.

I deficit organizzativi e gestionali delle aziende sono sotto gli occhi di tutti: tra continui ritardi, soppressioni, file alle biglietterie e disservizi per i disabili, si preferisce proseguire sulla strada dello svilimento delle risorse umane, ricorrendo ai tagli sulle retribuzioni, alla disdetta unilaterale degli accordi, al mancato riconoscimento di diritti.

Poi ci sono i lavoratori, sui quali si riversano tutte le conseguenze di un servizio che fa acqua da tutte le parte, costretti a districarsi tra pesanti carichi di lavoro, il mancato rispetto delle più basilari normative sulla sicurezza ed i tempi di riposo, la gravosa responsabilità della mansione e le penalizzazioni economiche dettate da contratti capestro e somministrazione di lavoro interinale, rese ancor più pesanti dall’attuale crisi economica. E l’attuale emorragia di conducenti ed autoferrotranvieri in genere su tutto il territorio nazionale è palese testimonianza dell’ormai evidente indisponibilità a sottostare a determinate condizioni.

È necessario un reale cambio di passo per salvare i trasporti da questa deriva: il trasporto pubblico deve essere oggetto di una vera e propria rivoluzione sistemica, con interventi mirati per garantire servizi sicuri, efficienti e dignitosi e rimettere al centro il valore pubblico dei servizi e dei Lavoratori.