Da fine gennaio a Faenza inizieranno gli eventi promossi dall’Associazione di Volontariato “Centro di Solidarietà di Faenza” dal titolo “Uomini nonostante tutto – Testimonianze da Memorial” che si apriranno sabato 28 gennaio alle ore 10 presso la Sala dell’Arengo al Palazzo Del Podestà, in piazza Martiri della Libertà con “Incontro con MEMORIAL ONG Premio Nobel Per La Pace 2022”. All’evento parteciperanno Elena Zhemkova, Direttore Esecutivo di Memorial International, oltre che co-fondatrice dell’Associazione, e Adriano Dell’Asta, Vicepresidente della Fondazione Russia Cristiana e docente di Lingua e Letteratura russa all’Università Cattolica di Brescia e di Milano. L’incontro sarà introdotto dai saluti del Sindaco di Faenza, Massimo Isola e del Vescovo di Faenza-Modigliana S.E. Mons. Mario Toso. Moderatore sarà Elio Pezzi, giornalista, poeta e scrittore.

Gli eventi proseguiranno con la Mostra aperta al pubblico “Uomini nonostante tutto – Testimonianze da Memorial” al Salone delle Bandiere, in Piazza del Popolo, in programma da sabato 11 febbraio fino a domenica 19 febbraio, con i seguenti orari: dal lunedì al sabato 8-13 / 16-19 e la domenica 10-13 / 15-19. Le mattinate sono dedicate prevalentemente alle scolaresche che possono essere accompagnate all’esposizione da visite guidate.

La Mostra, curata dalla Fondazione Russia Cristiana assieme a Memorial (e presentata in anteprima al Meeting di Rimini 2022 e prodotta dal Meeting stesso), è basata su archivi e collezioni museali e si sviluppa su due percorsi espositivi: il primo, dedicato alle lettere che i padri scrivevano ai figli e alle famiglie dai lager; il secondo, sull’universo femminile nei lager e sui piccoli oggetti (ricami, disegni, pupazzetti) che le madri in lager confezionavano per i figli nel disperato tentativo di mantenere vivo un legame. Attraverso queste corrispondenze e questi oggetti – a volte poveri, ingenui, a volte testimoni di una sorprendente creatività – emergono storie straordinarie di umanità, di amicizia, di dolore e di verità, che documentano la passione per l’uomo che si conserva nelle più intime fibre della persona. In ogni sezione si alternano «voci» che sottolineano le condizioni disumane, volte appunto a umiliare, annichilire la persona e altre che parlano della dignità riconquistata, di un «bene» che può risplendere ovunque e, nonostante tutto, consentire di restare uomini.

L’Inaugurazione della Mostra avrà luogo sabato 11 febbraio alle ore 10 nella sala del Consiglio Comunale di Faenza attiguo al Salone delle Bandiere e vedrà la presenza, oltre al Prof. Adriano Dell’Asta, della Dott. Giovanna Parravicini, curatrice della mostra e ricercatrice della Fondazione Russia Cristiana.

Abbiamo pensato di realizzare a Faenza questi 2 importanti eventi – ha spiegato Giovanni Frapoli, Presidente dell’Associazione di Volontariato Centro di Solidarietà di Faenza che opera nel nostro territorio dagli anni’90 – per poter aprire nella nostra città una finestra su un mondo ferito, che (come con più forza ci ricorda sempre Papa Francesco), oltre che delle nostre preghiere ha bisogno di gesti concreti che costruiscano una cultura di pace. Una finestra piena di realismo, non ideologica, perché un’associazione come Memorial è un segno di cosa significhi davvero portare la pace: non significa negare qualcosa, ma mettere al centro il problema della verità, di come stanno realmente le cose, e di mettere al centro le persone. Si tratta di un grande esempio di costruzione positiva a partire da una grande tragedia, tema di assoluta attualità.”

“Il Comune di Faenza ha aderito con entusiasmo alla proposta dell’incontro con Elena Zhemkova e della Mostra – continua il Presidente Frapoli –, offrendo il proprio Patrocinio, una grande collaborazione e mettendo a disposizione le Sale. Allo stesso modo, per l’alto valore culturale e simbolico dell’iniziativa, anche la Diocesi di Faenza Modigliana ha patrocinato l’iniziativa. Così come è da sottolineare l’interesse espresso dalle Scuole Secondarie di I e II grado, come luoghi di formazione, non solo di trasmissione del sapere. Educare vuol dire anche insegnare ai nostri giovani un pensiero critico e quando questa possibilità viene offerta anche alla cittadinanza, abbiamo messo un altro piccolo mattoncino a favore di una cultura di Pace. Infine, ma non da ultimo, vorrei sottolineare la grandissima generosità delle imprese faentine che con il loro contributo rendono possibile questa iniziativa, segno di una sensibilità concreta verso questi temi e al cuore delle persone: CLAI, Consorzio BLU, la Banca di Credito Cooperativo ravennate, forlivese e imolese, Fanti Luce e Casa, Tipografia Faentina, Caroli Giovanni sb, Gemos, Bistrò Rossini, Caviro e altre che hanno preferito mantenere l’anonimato. Un ultimo ringraziamento particolare al Gruppo di Volontariato – ODV – Associazione Nazionale Carabinieri – Sezione di Faenza “Carabiniere medaglia d’oro al valore militare Fulvio Sbarretti”, per i servizi di operatori di sicurezza antincendio e pronto soccorso, ai funzionari e al personale del Comune di Faenza e a tutti coloro che a diverso titolo hanno contribuito alla realizzazione degli eventi.”

L’incontro con Elena Zhemkova dell’Associazione Memorial, ONG che nel 2022 ha condiviso il Premio Nobel per la Pace con il Centro per le libertà civili dell’Ucraina e con l’attivista bielorusso detenuto Ales Bialiatski, dà l’opportunità di conoscere la più grande organizzazione per i diritti in Russia, fondata, tra gli altri, dal premio Nobel per la pace Andreï Sakharov, che da più di 30 anni lavora a Mosca e in tutta la Russia, oltre che in diverse città europee, per compilare una storia delle atrocità di massa e della repressione politica nell’ex URSS e per mantenere viva la memoria delle persone morte nei gulag del dittatore sovietico Joseph Stalin, raccogliendo anche informazioni sull’oppressione politica in corso in Russia, e che negli ultimi anni ha dovuto affrontare una crescente repressione.  Memorial è anche insignita dello status di partecipante al Consiglio d’Europa.

Laureatasi nel 1983 presso la Facoltà di Matematica dell’Università di Odessa, Elena Zhemkova si è unita all’iniziativa del Memorial nel 1987 e al comitato organizzativo della Memorial Society nel 1988. Dal 1995 è direttrice esecutiva di Memorial e membro del consiglio di amministrazione del Centro accademico di Mosca per l’informazione e l’educazione (NIPC) che gestisce i progetti russo-tedeschi di Memorial per difendere i diritti umani ovunque siano minacciati.

La decisione delle autorità russe di sciogliere l’organizzazione, con un ordine emesso nel dicembre 2021 e confermato il 27 febbraio 2022, tre giorni dopo l’inizio della guerra in Ucraina, ha costituito un attacco inaccettabile alla memoria storica, ai valori democratici, alla libertà accademica e alla libertà di espressione. Una decisione ulteriormente rafforzata poche ore dopo l’annuncio del Comitato Nobel, il 7 ottobre, quando un tribunale di Mosca ha ordinato il sequestro della sua sede a cui è seguita una maggiore repressione nei confronti de membri di Memorial. Ma il suo Direttore Esecutivo afferma che i membri continuano a lavorare nonostante i pericoli. “Continuiamo il nostro lavoro, anche se naturalmente è molto difficile”, ha dichiarato Elena Zhemkova in una recente intervista all’Agenzia France-Presse, “…c’è una persecuzione di massa delle persone e delle istituzioni che si oppongono al punto di vista ufficiale: naturalmente abbiamo paura, siamo persone comuni, non siamo eroi,” ha insistito, “ma stiamo cercando di fare piccoli passi coraggiosi”. Oltre ai rischi per la sicurezza, la signora Zhemkova, attualmente lontana dalla Russia, ha detto che lei e molti dei suoi colleghi sono presi di mira da “casi illegali e complicati” e ha riconosciuto che temono per la loro sicurezza in Russia. “Rispetto tutte le regole, – continua Zhemkova – non ho infranto nessuna legge, sto facendo un lavoro legale”, ma, ha aggiunto, “sono contro la guerra, e al momento questo è sufficiente per far aprire un’indagine penale contro di me”.

Quando si è resa conto che Memorial ha vinto il Premio per la Pace più prestigioso del mondo, si è detta “molto contenta” soprattutto di condividerlo con i difensori dei diritti delle altre due nazioni al centro della guerra di Mosca in Ucraina. Questo “è un segno di sostegno molto importante, perché sottolinea che le persone della società civile di diversi Paesi possono e devono lottare insieme contro il male”.

Con-curatrice della mostra è la Fondazione Russia Cristiana. Russia Cristiana è stata fondata nel 1957 da Padre Romano Scalfi allo scopo di far conoscere in Occidente le ricchezze della tradizione spirituale, culturale e liturgica dell’ortodossia russa; di favorire il dialogo ecumenico attraverso il contatto fra esperienze vive; di contribuire alla presenza cristiana in Russia.

Questi obiettivi sono stati perseguiti con strumenti diversi durante il regime sovietico, durante la perestrojka, e nel nuovo contesto sociale ed economico del post comunismo, segnato dai postumi dell’ateismo militante e dalle forti suggestioni del consumismo.

Negli anni Russia Cristiana si è configurata secondo i diversi ambiti: per l’attività culturale e scientifica è Fondazione Russia Cristiana E.T.S. e il suo strumento editoriale è “La Casa di Matriona” (libri e rivista); dal punto di vista ecclesiale è un’Associazione pubblica di fedeli e nel campo dell’iconografia ha dato vita all’Associazione “La Scuola di Seriate”.

Nel 2004 Russia Cristiana ha aperto nel centro di Mosca la “Biblioteca dello Spirito”, un vasto spazio adibito a libreria e centro culturale per approfondire il dialogo con la Chiesa ortodossa e offrire una proposta educativa cristiana ecumenica.