La Giunta dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna ha aumentato i fondi a sostegno di cittadini e imprese che passano da 2,8 a 4,8 milioni di euro.

Si tratta di fondi propri dei Comuni, ulteriori rispetto a quelli stanziati da Stato e Regione. Per i cittadini, i fondi passano da 800mila a 1 milione e 300mila euro, destinati a solidarietà alimentare, rette scolastiche e servizi sociali; per le imprese le risorse vengono aumentate da 2 milioni a 3,5 milioni di euro, che si tradurranno in sgravi fiscali o contributi.

L’incremento del plafond è stato illustrato e condiviso nei giorni scorsi con il Tavolo per l’imprenditoria della Bassa Romagna e le rappresentanze sindacali.

“Stiamo uscendo da un periodo che ha messo in grave difficoltà tantissime aziende e famiglie, pertanto le risorse pensate nel 2020 non sono più sufficienti – ha spiegato la presidente dell’Unione Eleonora Proni -. Per questo abbiamo deciso di aumentare i fondi a disposizione di famiglie e imprese, perché come ribadito fin dall’insorgere della crisi, abbiamo intenzione di fare tutto il possibile per cercare di contenere il più possibile gli inevitabili disagi economici e sociali portati dalla pandemia. Lo facciamo nel modo più coeso e unitario possibile, per questo abbiamo incontrato le parti sociali e le categorie economiche coinvolte, per condividere le strategie di utilizzo migliori per questi fondi”.

Tra i sostegni straordinari previsti per i cittadini, che si sommano ai 10 milioni di spesa annuale destinata ai servizi sociali, figurano interventi nell’ambito della solidarietà alimentare e delle rette scolastiche, e misure di supporto alle famiglie fragili e a coloro che vivono situazioni di emergenza abitativa.

A sostegno delle imprese invece arriva un bando straordinario per la richiesta di contributi del valore complessivo di quasi 4 milioni di euro previsto per il mese di giugno, oltre all’esonero totale dell’occupazione di suolo pubblico fino al 30 giugno per pubblici esercizi con somministrazione di alimenti e bevande e anche per le aziende artigianali alimentari con consumo sul posto.

Sono state inoltre posticipate le scadenze dell’acconto Imu (dal 16 giugno al 16 settembre), delle rate Tari (31 maggio, 31 luglio e 16 dicembre che passano rispettivamente al 30 giugno, 30 settembre e 16 dicembre) e del canone unico, che passa dal 30 aprile al 30 giugno.