Venerdì 4 febbraio l’Unione dei Comuni della Bassa Romagna ha incontrato il tavolo per l’imprenditoria, i sindacati e gli ordini professionali per presentare le bozze dei documenti in corso di definizione relativi al Pug, il Piano urbanistico generale che sarà assunto entro l’estate 2022.

L’iniziativa si allinea al percorso partecipato «Pug mio», avviato lo scorso autunno e che ha coinvolto tutti i portatori di interesse nello sviluppo delle strategie da adottare per il futuro del territorio. Proprio in questi giorni si stanno svolgendo tre laboratori di coprogettazione articolati su tre diversi punti tematici: territorio, città e casa.
Nel corso della presentazione del 4 febbraio è stata illustrata la bozza del quadro diagnostico realizzato in questi mesi e che analizza gli scenari individuati per il territorio.
In particolare, sono state illustrati i tre assi su cui si sviluppa il Pug: le possibilità di sviluppo per le attività produttive, la definizione di un nuovo modello di mobilità e la valorizzazione delle infrastrutture verdi/blu come elemento di identità del territorio.
«Il Pug dell’Unione rappresenta un’opportunità straordinaria per cogliere i cambiamenti in corso ed  intende essere uno strumento di gestione coordinato e sinergico dell’intero territorio della Bassa Romagna, valorizzando le identità locali che lo caratterizzano e tenendo conto delle strategie di Unione in relazione con i territori limitrofi dell’area vasta, in particolare con la Provincia di Ravenna – ha dichiarato la sindaca Paola Pula, referente per l’Urbanistica dell’Unione -. Come già anticipato, le priorità riguardano il benessere dei nostri territori, dei cittadini e delle imprese, in chiave di sostenibilità economica, sociale ed ambientale con particolare riguardo alla rigenerazione dei territori urbanizzati e alle peculiarità del territorio rurale, limitando il consumo di suolo e gli impatti negativi sull’ambiente e sul clima».
Per ciò che riguarda lo sviluppo dei poli e delle attività produttive, sono stati individuati dei poli produttivi sovracomunali di espansione, localizzati coerentemente con il reticolo stradale di area vasta e dei poli di tipo consolidato in cui è ammessa la rilocalizzazione di attività esistenti, fermo restando la possibilità, sempre ammessa, di ampliamento per le attività esistenti.
Sul fronte della mobilità, gli indirizzi assunti riguardano il potenziamento del quadrilatero della viabilità primaria, basato principalmente sul completamento e la valorizzazione delle infrastrutture previste (A14 – A14 DIR – E55 (ora SS16) – SS16 – SP610), oltre alla riqualificazione dell’asse trasversale San Vitale, coniugando tali interventi con l’incremento della mobilità sostenibile. Sarà inoltre sviluppato il progetto della «Bicipolitana», per integrare le reti ciclabili esistenti sia in relazione agli spostamenti casa lavoro, sia in relazione agli itinerari ciclo turistici.

Infine, per le cosiddette «infrastrutture verdi/blu», si prevede un incremento delle superfici boscate, con particolare riferimento agli ambiti periurbani e in continuità con le dotazioni a verde urbane. Sarà rafforzata la funzionalità fluviale attraverso l’incremento della componente arboreo arbustiva lungo i principali assi, in coerenza con i progetti di mitigazione del rischio idraulico, e saranno indicate nel territorio rurale aree idonee per la naturalità diffusa (boschetti, siepi e filari) che garantiscano connessioni e corridoi per l’incremento dei livelli di biodiversità. È previsto infine un miglioramento paesaggistico dei percorsi e della rete della mobilità lenta, con particolare riferimento alle connessioni lungo la rete fluviale e irrigua.