Martedì 6 aprile l’Unione dei Comuni della Bassa Romagna e l’Amministrazione comunale di Lugo hanno incontrato in videoconferenza le associazioni di categoria e una rappresentanza di ambulanti dei rispettivi sindacati di settore.

L’incontro è stato chiesto dalle associazioni di categoria Fiva-Confcommercio e Anva-Confesercenti per ribadire la necessità di ripristinare i mercati nella loro forma completa, dopo settimane di presenza delle sole imprese commerciali dei generi alimentari, di prodotti agricoli e florovivaistici.

All’incontro hanno partecipato i sindaci Davide Ranalli e Daniele Bassi, referenti dell’Unione rispettivamente per le Attività economiche e per la Sicurezza, i responsabili dello Sportello unico per le attività produttive (Suap) dell’Unione, i referenti di Confcommercio e Confesercenti, Luciano Facchini e Barbara Montanari, e una rappresentanza dei direttivi Fiva e Anva.

Associazioni e commercianti ambulanti hanno chiesto alle Amministrazioni di promuovere un’azione urgente di sostegno presso la Regione ed il Governo, alla luce dei minori rischi di sicurezza sanitaria delle attività all’aperto; lo stesso impegno è stato chiesto per prolungare l’esenzione del canone di occupazione su aree pubbliche e per l’ottenimento di veri ristori, adeguati e immediati.

“Le attuali disposizioni di legge per la zona rossa non ci consentono di ritornare al mercato completo – hanno dichiarato i sindaci Davide Ranalli e Daniele Bassi -. Detto ciò accogliamo la richiesta dei commercianti e promuoveremo una revisione delle politiche restrittive in atto e assieme con le associazioni di categoria del commercio, invieremo una lettera alla Prefettura e alla Regione, per sottolineare la distorsione in atto rispetto alla sicurezza del commercio e per chiedere un’azione di revisione della normativa per consentire il ripristino dei mercati all’aperto, che garantiscono agli utenti maggiore sicurezza”.

“I nostri mercati sono un patrimonio sociale e culturale da tutelare – affermano i sindaci -, oggi ancora di più, vista la loro possibilità di garantire margini di sicurezza sanitaria più ampi rispetto al commercio nei luoghi chiusi; essi svolgono inoltre da sempre un ruolo identitario all’interno delle nostre comunità. Sosterremo le associazioni e gli ambulanti in questa azione, lavoriamo in stretto e costante contatto, condividendo gli stessi obiettivi e le politiche per il loro raggiungimento”.