Unione, è scontro aperto. Minoranze: “Pd ha blindato il territorio contro sconfitte elettorali”

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È scontro aperto fra maggioranza e opposizione sul tema dell’Unione della Romagna Faentina. Le proposte di cambiamento avanzate dal Partito Democatico hanno attirato le aspre critiche delle opposizioni faentine nell’ultimo consiglio comunale. Molte delle idee del centrosinistra, hanno accusato le minoranze, sono state suggerite tempo addietro dalle varie forze politiche di opposizione, non ascoltate dalla maggioranza, respinte, in certi casi sbeffeggiate. L’Unione è ormai considerata dai partiti non di governo come un tentativo del Pd di blindare il territorio contro eventuali sconfitte elettorali nei prossimi due anni.

Sono diverse invece le problematiche emerse nella futura struttura e gestione dell’Unione a cui si sta cercando di porre un correttivo. In primo luogo la mancanza di rappresentazione di tutte le forze politiche. Il caso esemplare è quello della Lega Nord, secondo partito faentino, assente nell’Unione. Un solo Comune, Faenza, il più grande, ha il diritto di scegliere il Presidente dell’Unione, il sindaco di Faenza. Gli altri territori sono esclusi. La pianificazione territoriale dei singoli Comuni prescinde dal voto dei rispettivi Comuni, fino ad arrivare al caso limite: se un Comune non è d’accordo con una decisione, per esempio perché di un altro colore politico rispetto alla maggioranza, prevarranno comunque le volontà degli altri 5 Comuni. Le competenze non sono ben chiarite, vi è una proliferazione di organi decisionali, manca la possibilità di indire referendum.

Problemi sottolineati dall’opposizione, dai sindacati, ma anche dallo stesso partito democratico o da suoi esponenti o ex rappresentanti.