I risultati del progetto sviluppato 4 anni fa dal team di ricercatori di Acustica applicata dell’Università di Bologna in collaborazione con l’Orchestra Corelli di Ravenna stanno facendo letteralmente il giro del mondo, come nei migliori auspici degli autori.

Era la primavera del 2016 quando Dario D’Orazio e Simona De Cesaris del gruppo di ricerca di acustica applicata dell’Università di Bologna coordinato da Massimo Garai presentarono i risultati del loro studio: si trattava delle prime registrazioni di arie d’opera in ambiente anecoico (ovvero privo di echi e riflessione sonora) a livello mondiale.

Il progetto aveva coinvolto le prime parti dell’Orchestra Corelli dirette dal M° Jacopo Rivani, e le registrazioni effettuate coprivano un secolo e mezzo di produzione melodrammatica: materiale preziosissimo per l’impiego nell’avanzamento della conoscenza in ambito musicale e acustico. Per questo gli autori vollero mettere da subito a disposizione della comunità scientifica internazionale le registrazioni ottenute, offrendo un prezioso impulso al futuro della disciplina.

Il lavoro è stato presentato all’International Symposium on Music and Room Acoustics di Buenos Aires (2016) e ad Acoustics Boston (2017), portando di fatto il nome de LaCorelli alle orecchie del mondo. Lo scorso febbraio la ricerca è approdata poi sulle pagine del prestigioso Journal of the Acoustical Society of America, mensile statunitense numero uno nel settore della disciplina acustica, che riporta un dossier dettagliato dell’esperienza di studio, a firma di Dario D’Orazio. Notizie sono giunte nelle settimane scorse anche dal Brasile, dove le registrazioni anecoiche realizzate da Unibo e LaCorelli sono state impiegate per le misurazioni acustiche del Teatro Treze de Maio, nella città di Santa Maria, finendo al centro di un progetto di ricerca del Dipartimento di Ingegneria Acustica dell’Università locale. Un importante endorsement allo studio è arrivato poi da Tapio Lokki, professore di Acustica all’Università di Aalto (Finlandia) e tra i massimi esponenti della disciplina in ambito mondiale, che dalle pagine del suo blog professionale cita il corpus delle registrazioni e riporta il link all’intero archivio sonoro realizzato dai ricercatori dell’Unibo, che è a disposizione on-line (all’indirizzo https://zenodo.org/record/3628247#.XrQcnGgzbIX) e consultabile in forma del tutto libera e gratuita come valido strumento per le ricerche future del settore.