È un atto, la Cultura. Una pratica concreta e viva inserita fra i Principi fondamentali della Costituzione, parte di quella sapiente architettura di diritti su cui si fonda l’Italia; una forza motrice che dovrebbe scorrere nelle vene di ogni comunità. E che le formazioni da camera dell’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini mettono in circolo anche quest’anno con una costellazione di oltre trenta concerti.

Giunta alla IV edizione, La musica senza barriere, la rassegna che porta la musica a chi non può varcare la soglia di un teatro – gli ospiti di RSA, carceri, ospedali… – si rinnova ampliandosi in una prospettiva regionale. Agli appuntamenti nella città e provincia di Ravenna, si aggiungono quelli a Piacenza, Reggio Emilia e Bologna in un calendario che si inaugura il 4 maggio. La Fondazione Magnani Rocca di Parma accoglie invece un ciclo di quattro concerti per un connubio fra musica e arti visive che si ripropone nei tre eventi al Museo Nazionale di Ravenna. E non mancheranno concerti a San Romualdo, l’auditorium ravennate divenuto “casa” dei giovani musicisti della città.

“La musica non è solo un atto estetico ma anche etico”: nel farne uno dei principi su cui si fonda il lavoro dell’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini da lui creata nel 2004, Riccardo Muti ha tracciato la strada. La musica senza barriere mette in pratica quella lezione, varcando la soglia di luoghi dove si rischia altrimenti di essere sopraffatti dal silenzio ed esclusi dall’esperienza della cultura e della bellezza. Così le formazioni da camera della Cherubini – in quartetto o sestetto d’archi, trio, duo, ensemble di fiati o d’ottoni… – riscrivono il concetto di pubblico, per un’idea più inclusiva dove la musica è un diritto universale e inalienabile. In dono portano pagine di Mozart, Beethoven, Ravel, Gershwin, Respighi, Rota e altri ancora.

Dal 2019 l’iniziativa, con la direzione artistica di Carla Delfrate, ha già raggiunto moltissimi luoghi destinati al volontariato, alla cura e al recupero delle persone. Quest’anno il percorso si apre il 4 maggio a Ravenna, per poi estendersi a Faenza, Cervia, Lugo. I Cherubini suoneranno anche nelle Case Circondariali di Ravenna, Piacenza e Reggio Emilia. Quest’ultima ospiterà altri sei appuntamenti, nel segno dell’incontro Reggio Emilia Città senza barriere, progetto di Comune e Farmacie comunali riunite per il superamento delle barriere fisiche, culturali e mentali: il settimo e ultimo evento a Reggio Emilia sarà il 2 agosto alla Polveriera, edificio storico tramutato in spazio di aggregazione sociale, e sarà aperto a tutta la cittadinanza – per ricordare simbolicamente che tutti siamo o possiamo essere fragili. L’itinerario in regione, che include anche due concerti nell’Istituto di Montecatone, struttura imolese di eccellenza per la riabilitazione intensiva di persone colpite da lesioni midollari, si concluderà all’Istituto delle Scienze Neurologiche di Bologna il 26 settembre.

Tra i confini che i Cherubini non temono di valicare c’è anche quello fra musica e arti visive, che si danno appuntamento a Villa Magnani di Mamiano di Traversetolo, a pochi chilometri da Parma, sede della Fondazione Magnani-Rocca. Oltre a ospitare la prestigiosa collezione di Luigi Magnani, che conta opere di Dürer, Tiziano, Goya, Monet, De Chirico, Burri e molti altri, la Fondazione è attiva nel promuovere la diffusione della cultura e dell’arte quali strumenti per la crescita della società civile. La Sala Goya e la Sala della Musica si divideranno i quattro concerti previsti il 7 e 21 maggio e 4 e 25 giugno. È invece il 24 e 25 settembre che gli ensemble da camera dell’Orchestra si esibiranno al Museo Nazionale di Ravenna per un weekend musicale fra preziose collezioni archeologiche.

L’iniziativa, possibile grazie al contributo della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, con il sostegno della Regione Emilia Romagna, è realizzata in collaborazione con i Comuni di Ravenna e di Reggio Emilia.