“L’annunciato taglio delle forniture di gas da parte della Russia al nostro paese, come ad altri paesi europei, probabile ritorsione contro le sanzioni causate dall’insensato attacco russo nei confronti dell’Ucraina, rischiano di mandare in crisi il sistema economico italiano ed europeo più in generale.

L’emergenza “caro bollette”, per le famiglie e le imprese, che sta investendo l’Italia necessita di un ulteriore sforzo nella direzione ineludibile dell’aumento della produzione del gas nazionale.

Bene ha fatto Ravenna, con il Sindaco De Pascale, a candidarsi per ospitare un rigassificatore al largo delle nostre coste per aumentare le capacità di rigassificazione del nostro paese necessarie per superare il momento contingente di crisi energetica e forniture di gas dall’estero.

D’altra parte è pero assolutamente incomprensibile come sia necessario acquistare costosissime attrezzature (la nave rigassificatrice acquistata dalla Snam costerà circa 350 milioni di Euro) da collocare sopra a giacimenti di gas inutilizzati nel Mare Adriatico.

Ricordiamo a tutti che su 71 miliardi di metri cubi di gas utilizzati in Italia solo 4 sono di produzione nazionale (la metà di questi proviene dal Distretto di Ravenna) e siamo quindi costretti a massicce e costose importazioni dall’estero a costi decuplicati rispetto al GAS presente nei nostri giacimenti.

Non possiamo permetterci di “bloccare” le riserve presenti nei giacimenti già autorizzati e gli investimenti già programmati come è fondamentale riattivare la possibilità di nuove estrazioni completando le infrastrutture necessarie a raggiungere lo scopo dell’aumento della produzione.

Ben vengano i progetti di fotovoltaico, eolico, solare offshore e produzione di idrogeno, ma nel frattempo:

SENZA IL GAS NAZIONALE E RAVENNATE RISCHIAMO UNA CAPORETTO ECONOMICA E SOCIALE CHE NON POSSIAMO PERMETTERCI.”