Una truffatrice 35enne, di origini serbe, mora e di carnagione scura ha messo in atto una serie di truffe ai danni di un paio di anziani faentini.
La donna, residente nel ferrarese, ha preso di mira 80enni della zona a cui ha avanzato continue richieste di denaro. Le esigenze erano le più disparate. Una delle vittime, un 80enne del faentino, da novembre 2018 ha ricevuto continue richieste: 600 euro, a novembre del 2018, per pagare l’assicurazione della propria auto, che, a suo dire, le serviva per recarsi a lavoro. A gennaio un’altra richiesta di 1000 euro per un fantomatico sinistro stradale che la vedeva coinvolta. A febbraio 2019, invece, la posta diventa più alta e la donna chiede all’uomo 10.000 euro: questa volta l’esigenza è il pagamento di alcune tasse per ricevere/ “sbloccare” un’eredità in Spagna. Non contenta la donna chiede altri 10.000 euro, ma l’uomo non riesce più a esaudire le sue richieste e chiede aiuto a una conoscente, che le da 8.000 euro, convinta del suo stato di bisogno. Passa qualche mese e la donna si ripresenta presso l’abitazione del malcapitato, ma stavolta la richiesta di 10.000 euro non viene esaudita. La donna, la conoscente che aveva ceduto i suoi 8.000 euro per una apparente giusta causa, riesce in un’occasione ad annotare la targa dell’auto della truffatrice.
L’uomo a questo punto decide di denunciare tutto ai Carabinieri e, sentita anche la sua amica, si mettono alla ricerca della 35enne mora e di carnagione scura, di nome “Tatiana” (nome appositamente inventato dalla donna).
Qualche giorno più tardi presso la Stazione Carabinieri di Borgo si presenta un altro uomo, di appena un anno di differenza dall’altra vittima, che inizia a raccontare la sua storia: anche lui è vittima di una truffa da parte di una donna dalla stessa descrizione. Il modus operandi  è sempre lo stesso: nella prima occasione, per carpire la fiducia, chiede 300 euro per l’assicurazione dell’auto, poi 400 euro per riparare un guasto meccanico alla propria autovettura. Entrambe le vittime sottoposte all’identificazione della donna mediante sottoposizione di fascicolo fotografico riescono a riconoscere la donna.
I militari, partendo dalla targa annotata dalla donna, riescono ad addivenire all’identità completa della donna e il GIP di Ravenna dispone la custodia cautelare in carcere, che viene prelevata presso la propria abitazione nel ferrarese, arrestata e condotta presso la Dozza di Bologna.