Il raggiro consiste nel proporre in vendita un’automobile con un chilometraggio inferiore rispetto a quello reale, il tutto taroccando il contachilometri ormai tutti digitali. In questo modo l’auto può essere venduta a un prezzo più alto.

Due gli ultimi episodi ai quali sono risaliti i Carabinieri della Stazione di Castel Bolognese. Il primo episodio è avvenuto in una piccolo salone di auto usate. Una 33enne imolese ha acquistato, a 6200 euro, una Lancia Musa con 77mila chilometri.

Portata a casa l’auto la donna nel controllare il libretto delle manutenzioni ha notato che l’ultimo tagliando era stato effettuato a oltre 132mila chilometri.

La signora si è rivolta ai Carabinieri che, dopo aver fatto una breve indagine, hanno denunciato per truffa il commerciante d’auto, un 47enne faentino. In un caso analogo è invece incappato un 33enne faentino che attraverso una trattativa privata aveva adocchiato una Bmw 120 con 136mila chilometri al prezzo di 6mila euro. Contattato il venditore, un 24enne della provincia di Venezia, i due hanno perfezionato la vendita. Anche in questo caso il raggiro è stato scoperto constatando che l’auto aveva percorso in realtà oltre 180mila chilometri.

Dal comando dei Carabinieri di Faenza arrivano alcuni piccoli consigli per evitare di rimanere raggirati dai furbetti del contachilometri. “Bisogna diffidare dagli acquisti troppo vantaggiosi, facili esche dei truffatori e poi, prima di acquistare un mezzo pretendere il libretto con le manutenzioni fatte dove vengono riportati il chilometraggio nel giorno in cui l’auto è entrata in officina”.