27/05/2018 – Niente, siamo alle solite. Nell’ultima riunione del Comitato Cittadino del 25 maggio u.s. si è tornati, su mio invito, a parlare del Kojak. Ho chiesto al presidente lumi sulla riunione della sicurezza, già in agenda, con il Vice Sindaco Fusignani, titolare della sicurezza cittadina, riguardante il territorio, riunione preparata dall’inizio dell’anno e sempre su invito del sottoscritto (verbale 4/2018) da organizzare entro e non oltre il 31 maggio 2018.
Dopo le solite dimenticanze e scuse poco credibili, lo stesso presidente proponeva di posticipare l’assemblea a settembre. A mio parere proposta irricevibile, in primis per una mancanza di presenza del Comitato su istanze di alcuni cittadini che denunciano un evidente disagio che dura da troppi anni e con il passare del tempo si sono moltiplicati in maniera esponenziale, poi non possiamo permetterci di non essere pronti per la prossima stagione, ed è proprio per questo che bisognerà trovare soluzioni immediate e idonee che possano garantire ordine pubblico per il territorio e tranquillità per i cittadini. Questo bisognerà farlo con coerenza in questi mesi, siamo già in ritardo, dopo potrebbe diventare inutile e ci troveremo ancora a discutere con i cittadini dei soliti e pericolosi problemi. Devo mio malgrado constatare che anche in questo caso c’è una chiara presa di posizione per salvaguardare gli interessi di alcuni dimenticando volutamente i cittadini, non c’è la volontà di trovare soluzioni ma solo la ricerca di essere rappresentanti di una sola parte che vede i propri interessi al primo posto. Per me al primo restano e resteranno i cittadini e Porto Fuori. Per concludere vorrei ricordare che questo è stato un punto dolete, uno dei tanti, che ha evidenziato lo scollamento di un lavoro di squadra, che ha decretato le dimissioni di due Consiglieri nei mesi scorsi e nell’ultima riunione ha visto un altro componente riluttante verso la presidenza e manifestare l’intenzione di lasciare il Comitato Cittadino. Diventa sempre più complicato lavorare in questo modo, dove prepotenza e forzature sono attori principali, dove preparazione e conoscenze minime di un atto democratico vengono escluse a priori.