Stesse velocità del 1938, ma fermavano in tutte le stazioni.

Il sindaco di Ravenna dice di aver sbagliato a “fidarsi di Trenitalia” sui nuovi orari, ma i tempi di percorrenza sono gli stessi da decenni: da Alfonsine a Ravenna adesso come 80 anni fa

Qualcuno dice che allora i treni fossero puntuali, di certo c’è che a consultare un orario del 1938 si scopre come poco sia cambiato in 80 anni per quanto riguarda i tempi di percorrenza sulla direttrice Ferrara-Ravenna. Se oggigiorno i treni regionali impiegano tra i 64 e i 79 minuti, spesso saltando alcune fermate “minori”, già allora, quando la linea era percorsa sola da locomotive a vapore e “littorine”, c’erano alcuni treni che percorrevano la tratta anche in 68-81 minuti, fermando però in tutte le stazioni, persino a “Glorie”.

Ad evidenziare questa anomalia è il circolo Legambiente “A. Cederna”, che dopo aver svolto nelle scorse settimane un’analoga indagine sulla tratta Ravenna-Bologna, oggetto di grandi polemiche e scambi di accuse tra Regione, comuni e Trenitalia per il nuovo orario, ha deciso di proseguire lo studio sul trasporto ferroviario nella Bassa Romagna e nella provincia di Ravenna, esaminando anche la Ferrara-Ravenna.

Da quanto abbiamo letto sui giornali, la soppressione di fermate come Godo e Classe, con tutti i disagi che ciò ha creato ai cittadini, sarebbe stata dettata dalla volontà di velocizzare il trasporto tra Ravenna e Bologna – ha dichiarato Yuri Rambelli, Presidente del circoloLegambiente “A. Cederna”– ma orari alla mano ci sembra che rispetto a molti decenni fa sia cambiato ben poco in quanto a tempi di percorrenza in provincia di Ravenna, con l’unica differenza che allora i treni fermavano anche nelle stazioni minori. Possibile che in tutti questi anni l’unica soluzione trovata per velocizzare i treni di qualche minuto sia stata ridurre le fermate, tagliando fuori alcuni centri abitati?”

Nel 1938 infatti il treno AT533 delle 6.35 da Ferrara arrivava a Ravenna alle 7.56, mentre quello delle 11.07 raggiungeva Ravenna in appena 68 minuti, cioè meno della maggior parte dei regionali che adesso percorrono quella linea. Se prendiamo poi in esame nel dettaglio il collegamento tra Alfonsine e il capoluogo, i tempi sono gli stessi di allora: generalmente sui 17 minuti, con la differenza che si sono dimezzate le fermate intermedie, visto che ormai da tempo il treno non ferma più a Glorie. Oggi i treni sono sicuramente più frequenti, anche se manca ancora un vero e proprio “memorario”, con treni cadenzati ogni ora, ma sembra impossibile trovarsi a 80 anni di distanza con le stesse velocità medie dei tempi del vapore.

Invece di continuare con questo gioco a “dare la colpa” a questo o a quello– ha dichiarato Rambelli – sarebbe il caso che gli enti locali cominciassero a interrogarsi su come sia possibile che con i nuovi treni e più in generale con l’avanzamento tecnologico dell’ultimo mezzo secolo (e anche più) siamo ancora fermi a velocità medie di percorrenza dell’ordine dei 60 km/h, il tutto mentre dall’inizio dell’anno sono già scattate per la seconda volta le misure emergenziali per lo sforamento dei limiti per le polveri sottili”.

Ogni inverno si ripresenta il problema della qualità dell’aria e ogni anno vengono riproposte le solite misure tampone come i blocchi della circolazione nei centri storici alle auto più inquinanti, ma l’unica vera ricetta per una mobilità davvero sostenibile è quella di creare un trasporto pubblico davvero efficiente ed integrato.