Il traporto pubblico locale sta andando verso la normalità e nella Fase 2 è già stato ripristinato un numero di corse che permette di affermare che è in funzione il 70% del servizio post lockdown. Tradotto: per ogni 100 corse esistenti prima della quarantena, oggi ne sono in funzione 70. Per avere il 100% bisognerà aspettare settembre, perché il ripristino totale delle corse sospese nei mesi di “chiusura totale del Paese” va di pari passo con la riaperture delle scuole. A fare il punto sulla ripresa del trasporto pubblico nel post coronavirus è stato l’assessore regionale alla Mobilità Andrea Corsini che è intervenuto nel corso di un’audizione della commissione Territorio, ambiente e mobilità presieduta da Stefano Caliandro.

Nessun problema nemmeno nel rispetto delle norme anti diffusione del Covid-19: i mezzi pubblici vengono sanificati e vengono effettuati i controlli; inoltre, il numero ridotto di passeggeri permette il rispetto del distanziamento sociale e l’obbligo di mascherina costituisce un ulteriore elemento di sicurezza per l’utenza e i conducenti. Proprio questi ultimi due punti, sottolinea Corsini, potrebbero diventare problematici quando il “sistema” tornerà a pieno regime. Per questo motivo l’assessore ha comunicato ai consiglieri che è in corso un confronto con il governo per trovare una soluzione in grado di coniugare l’aumento dei passeggeri con il rispetto delle norme di sicurezza. Allo studio anche ipotesi innovative come la differenziazione degli orari di punta di aziende e uffici in modo da evitare assembramenti sui mezzi pubblici.

Nel corso del dibattito Simone Pelloni (Lega) ha chiesto attenzione al tema dei rimborsi chilometrici ai Comuni, mentre Matteo Daffadà (Pd) ha invitato a risolvere i problemi dei pendolari, richiamando i disservizi emersi nel servizio sulla linea ferroviaria Pontremolese, problema su cui l’assessore ha assicurato che la Regione si è già attività per una soluzione efficace.