All’interno delle manifestazioni organizzate dalla associazione Amici dell’Arte di Faenza,
sabato 23 marzo, alle ore 17,30, alla Bottega Bertaccini di Faenza, Francesca Minguzzi presenta il suo libro “Io, Teodora – Memoria di una imperatrice” (Edizioni enciclopediadelledonne). Dialogano con l’Autrice Pietro Lenzini e Paolo Rava.
Il nome di Teodora ci rimanda immediatamente all’immagine che abbiamo di lei filtrata dai mosaici di San Vitale a Ravenna.
A poche donne la fortuna ha sorriso come a Teodora. La sua fu un’ascesa davvero incredibile, quasi romanzesca diremmo oggi.
Lasciando dietro di sé un passato da attrice e prostituta, Teodora conquistò i favori di Giustiniano e salì sul trono di Bisanzio. L’imperatore seguì spesso i suoi suggerimenti e la descrisse come consigliera e collaboratrice nella sue decisioni.
La figura di Teodora è stata tuttavia tramandata alla storia con le tinte più fosche e i racconti più infamanti. Responsabile delle sua cattiva reputazione è stato lo storico Procopio di Cesarea, un personaggio importante della corte giustinianea.
Entrato in conflitto con l’imperatore, si vendicò con la Storia arcana, un pamphlet (rimasto inedito all’epoca) che diede vita ad una serie di pruriginosi pettegolezzi sugli anni giovanili dell’imperatrice: dagli “osceni” spettacoli sulle scene dell’Ippodromo alle sue perverse abitudini sessuali.
Nel suo libro, Francesca Minguzzi ci restituisce il percorso di questa donna, fortemente impegnata nella politica e nel governo, strenua paladina dei diritti delle donne. Manifestando un forte carattere e una indubbia intelligenza, per tutta la vita l’imperatrice si prodigò per le donne sfortunate, per la redenzione delle prostitute e si adoperò per l’abolizione dei bordelli che proliferavano a Bisanzio.
Una volta messi insieme i pezzi di questo mosaico, Teodora risplende di una propria luce affermandola come indubbia protagonista della Storia, non solo bizantina.