Un ragazzo di 27 anni, mercoledì, è stato salvato da un agente della polizia penitenziaria dopo aver tentato il suicidio in carcere. Il giovane era entrato nella casa circondariale, per la prima volta, solo da poche ore con l’accusa di maltrattamenti in famiglia.  Grazie al tempestivo intervento dell’agente, è stata salvata la vita del detenuto, che ora si trova ricoverato in ospedale, nel reparto di rianimazione. 

“Solo per merito della grande dedizione dell’agente, la vita del detenuto è stata messa in salvo”  commenta Maria Antonietta Cirillo, Fp CGIL.

“L’agente di polizia penitenziaria aveva terminato il giro di controllo appena 15 minuti prima e solo per una forte predizione a far bene che lo stesso, prima di lasciare il turno, ha deciso di procedere a un ulteriore e non previsto controllo. Il giro di ricognizione supplementare ha permesso il tempestivo e provvidenziale intervento dei sanitari” spiega Cirillo.

“L’ennesimo tentato suicidio sventato da un agente, l’ultimo era accaduto a febbraio scorso – nonostante le condizioni della casa circondariale di Ravenna rappresentino un esempio virtuoso da emulare – deve necessariamente indurre a prestare maggiore attenzione alle condizioni psicologiche dei detenuti nella fase di assegnazione alle carceri piuttosto che alle strutture sanitarie competenti” conclude Maria Antonietta Cirillo.