i è svolto, come di consueto, l’appuntamento Open Turismo a Palazzo Rasponi, dove l’Assessore Costantini riporta agli operatori di settore, ed alla cittadinanza interessata, i dati turistici conditi da riflessioni ed illustrazioni di programmazioni future.

E’ stato senz’altro migliorato, rispetto alle precedenti edizioni, il “format” del convegno: meno ore spese ad analizzare slide fitte di numeri piccolissimi ed illeggibili, offrendo maggiore spazio agli interventi ed ai relatori.

Meno numeri, quindi, rendendo la mattinata più scorrevole e più piacevole da ascoltare, tuttavia il messaggio e la volontà del cambiamento non sono casuali: i numeri che avrebbero dovuto presentare più approfonditamente non avrebbero reso un’immagine rosea della situazione turistica ravennate, tanto che quelli esposti hanno portato alla luce risicatissimi aumenti sulla soglia dei consueti “zerovirgola”, con cali di oltre il 3% delle presenze straniere, il tutto presentato furbescamente senza confronti con altre città parallele, i quali, avrebbero potuto certamente far crollare il nostro ego con poche slide.

A questo si deve aggiungere che, nonostante il trend degli ultimi anni sia in stentata crescita, il tasso di occupazione camere nel 2018 è stato del 52%, il che significa che un albergatore si trova costretto a tenere aperto un hotel, con relativi costi annessi e connessi, con la metà delle camere vuote e con quelle occupate vendute probabilmente a prezzi stracciati. Risultato? Un comparto in forte crisi finanziaria che pena per mantenere l’offerta di servizio a livelli dignitosi, come di fatto la nostra città merita.

Il tasso di redditività e marginalità sui prezzi a notte per camera non viene mai trattato in Open Turismo ed invece sarebbe ora che entrasse nelle indagini pubbliche; poco importa il trend positivo, se di positivo poi non vi è null’altro ed agli operatori non resta che piangere.

Molto interessanti, invece, sono stati gli interventi dei relatori, i quali hanno tutti presentato titubanze sulla continua mancata capacità di programmare per tempo le iniziative, con i dovuti tempi di promozione. Le infrastrutture, inoltre, continuano a tenere isolata la nostra città dal resto del mondo, mentre invece le nostre cugine emiliano romagnole stanno investendo enormemente in collegamenti, si veda Bologna col nuovo servizio “People Mover”, o Rimini e Forlì con lo sviluppo degli aeroporti.

Noi no, noi rimaniamo sempre un po’ indietro, con un Assessore che organizza gli Open Turismo per farsi dire, sia dai rappresentanti di categoria che dall’Assessore Corsini in persona, che sarebbe ora, ad esempio, che ci si muovesse con una certa rapidità ad organizzare logo e brand “Dante 2021” da portare alle fiere del prossimo autunno affinché si inizi a seminare curiosità sulla proposta, così come suggerire, tra le righe, che gli assessorati di turismo e cultura collaborino e lavorino di concerto per migliorare la fruizione del settore museale e monumentale.

Nulla di nuovo, quindi, rispetto a quanto affermiamo sin dal nostro insediamento. La nostra speranza, questa volta, è che l’Assessore Costantini abbia preso appunti e decida di ascoltare un po’ di più la voce non solo degli stakeholder, ma anche di chi politicamente siede dalla sua stessa parte ed ha deciso di comunicargli pubblicamente l’elenco delle necessità impellenti di cui Ravenna ha bisogno e che vanno colmate al più presto.

Per questo motivo ringraziamo l’Assessore Corsini per aver condiviso con noi il proprio punto di vista ed aver dimostrato che quanto chiediamo da anni, in buona parte, è quanto lui stesso ha chiesto al collega Assessore al microfono.

Speriamo che sia la volta buona, in fin dei conti siamo oltre la metà del mandato e qualche risultato prima o poi dovrà arrivare.