E’ odierna la notizia di un blitz antidegrado effettuato mercoledì scorso dalla Polizia Municipale nell’area dell’ex ippodromo, a seguito delle svariate segnalazioni pervenute da cittadini residenti in zona che lamentano la presenza costante di persone bivaccanti tra l’area scuderie, le tribune e l’anello verde circostante, con conseguente aumento di sporcizia e fetore causato sia dai rifiuti che dagli escrementi e dalle minzioni delle persone stazionanti.

Inutile dire che trattasi del risultato naturale della passività amministrativa a cui sono sottoposte le aree pubbliche cittadine.

Come affermato giustamente da Nicola Grandi, Presidente del Consiglio Territoriale Darsena, l’abbandono dei progetti di riqualificazione completa dell’area, con inserimento anche di zone ristoro grazie alla ristrutturazione delle ex stalle per esempio, l’incuria generale e la mancanza di vitalità e animazione sana dell’intera area, aumentano fortemente il rischio di ritrovarsi con una nuova emergenza degrado alla stregua dei Giardini Speyer, che, senza ombra di dubbio, scongiureremmo con tutte le forze.

L’ex ippodromo avrebbe un potenziale congregativo e culturale enorme, se la nostra amministrazione avesse la visione d’insieme e la lungimiranza per ragionare su investimenti degni di nota, invece purtroppo ci ritroviamo di fronte ai soliti mini interventi “toppa” per i quali scaturiscono misere interrogazioni, le quali ottengono, in risposta, le tradizionali promesse da marinaio, trascuranti pienamente le aspettative di una fetta di cittadinanza.

Era il 17 luglio quando portai, appunto, in Consiglio Comunale un Question Time indirizzato all’Assessore Fagnani inerente uno stanziamento di 48 mila euro per le lavorazioni meccaniche del terreno dell’ex ippodromo, comprendenti livellamento, trasemina e concimazione, per consentire lo svolgimento delle regolari attività sportive ed in quell’occasione feci notare quanto fossero in clamoroso ritardo le lavorazioni di quel terreno considerando che di lì a pochissimi giorni le squadre normalmente fruitrici dell’area avrebbero ripreso gli allenamenti, considerando che tutta la superficie era dissestata da oltre un anno.

L’Assessore, comunque, all’epoca tranquillizzò i rugbisti, più penalizzati dal piano lavori, in quanto, entro il 10 agosto, data di inizio allenamenti, si sarebbe provveduto, senza meno, sia al livellamento che alla rotazione dei fari, oggi rivolti tutti verso il campo centrale destinato al calcio, tralasciando la semina che sarebbe stata rinviata alla prossima primavera, permettendo quindi ai giocatori di avere luce e terreno spianato scongiurando il rischio di fratture agli arti inferiori, a ridosso del cambio stagionale che vede le giornate sempre più corte e bisognose di illuminazione.

Ad oggi possiamo dire che di queste poche e parziali promesse è stato fatto lo zero assoluto: non solo non sono stati nemmeno girati i fari (intervento elementare, ma pare debbano ancora ordinare le lampade), ma non vi è stata traccia alcuna del famoso e prezioso livellamento del terreno, con buona pace dei 200 iscritti del Ravenna Rugby che perdono quindi una location impagabile per lo svolgimento della loro attività, costretti pertanto ad arrangiarsi a cercare qualche altro posto, in prestito da terzi, per far allenare i propri iscritti.

E’ chiaro quindi che l’incuria, i ritardi ed i “blablabla” senza ritorni concreti, altro non fanno che incrementare lo stato di isolamento della struttura, la quale viene inevitabilmente occupata da sbandati e disagiati di varia natura con le conseguenze che abbiamo succitato.

Tutta questa vicenda ci induce a domandare, ad esempio, in quale stato sarebbe lo Stadio Benelli se non venisse dato in concessione al Ravenna Football Club con annessa generosa erogazione annuale, da parte del Comune di Ravenna, per aiutare la suddetta società sportiva ad occuparsi, in completa autogestione. della manutenzione integrale ed ordinaria dello stabilimento e relative pertinenze?

Allo stesso modo quindi, come mai non si riflette sull’idea di dare in concessione l’intera area dell’ex ippodromo ad una società sportiva locale, con le medesime condizioni dello Stadio Benelli – ovviamente aggiustando qua e là gli obblighi sulla base della diversità delle due strutture – e non si responsabilizza perciò qualcuno per il mantenimento dell’area in uno stato di pulizia e decoro, nonché vitale e vissuta da cittadini che, grazie allo sport, potrebbero lavorare per una comunità più unita ed integrata, tra l’altro a ridosso di un quartiere notoriamente difficile?

Come è possibile che non si arrivi a comprendere quanto positiva sarebbe una riqualificazione seria, con inserimento anche di strutture ricettive come ristoranti o bar, che potrebbero diventare punti di riferimento per le squadre sportive, per gli appassionati ed i tifosi o per chi vorrebbe approcciarsi allo sport?

A nostro avviso è fondamentale che si prendano al più presto provvedimenti per evitare che l’ex ippodromo diventi la nuova Isola San Giovanni e quindi invitiamo sin da ora gli Assessori Fusignani e Fagnani a lavorare di concerto per riportare la sicurezza, il decoro e la vitalità al centro, magari grazie, appunto, allo sport e magari coinvolgendo anche il massimo rappresentante di una delle liste civetta in appoggio al Sindaco De Pascale nel 2016, il quale pare essere piuttosto coinvolto con il rugby ravennate e pare essere tutt’ora militante in maggioranza, a meno che il motto Insieme per Cambiare non fosse riferito a cambiamenti di altra natura ed in altri settori, saremmo per una tirata di giacca, dato che fare orecchie da mercante, di sti tempi, non porta benissimo politicamente!

A noi non solo non sembra difficile, ma dimostrerebbe altresì che il Comune di Ravenna è in grado di mantenere una certa equità di trattamento tra i vari sport.

Utopia? Sicuramente!