La recente approvazione di due delibere – una da parte del consiglio comunale e l’altra da parte della giunta – ha dato un ulteriore impulso ai progetti di sviluppo del porto di Ravenna.

L’approvazione da parte del consiglio comunale della variante urbanistica temporanea per il Centro Direzionale Portuale apre la strada al provvedimento autorizzativo di Arpae che consentirà alla proprietaria Sapir di procedere allo svuotamento della relativa cassa di colmata e trasferire il materiale nel sito di destino.

Nella sede in cui sarà collocato, esso cesserà la sua natura di rifiuto (cosiddetta procedura ‘End of waste’). È l’ultimo atteso passaggio del complesso iter previsto dall’articolo 208 del decreto ambiente per regolarizzare i sedimenti provenienti dai vecchi escavi dei fondali e depositati nelle cinque casse di colmata; si trattava complessivamente di oltre 2.000.000 di metri cubi di materiali, le cui vicende hanno ostacolato non poco i progetti di rafforzamento del porto. Quella del Centro Direzionale era appunto l’ultima da definire.

“Ora – spiega il presidente di Sapir, Riccardo Sabadini – tutto il materiale è legittimato e se ne conosce la destinazione finale. Sarà ripianato in vari siti per costruirvi sopra piazzali o magazzini e perderà la natura di rifiuto. Lo svuotamento delle casse Centro Direzionale e via Trieste libererà 1.000.000 di metri cubi di volumi. Se l’Autorità di sistema portuale riterrà, potrebbero essere utili per i materiali da dragare coi futuri escavi, sia quelli necessari per la manutenzione ordinaria che quelli previsti dal progetto Ravenna Port Hub”.

Contemporaneamente è entrato in dirittura d’arrivo, con l’avvenuta approvazione da parte della giunta comunale, l’iter del Piano urbanistico attuativo Trattaroli, uno dei tre che Sapir aveva a suo tempo presentato per mettere in produzione aree di proprietà finora inutilizzate. L’area in questione consta di 37 ettari destinati a vari investimenti produttivi, tra cui un nuovo terminal container, davanti a un bacino di evoluzione in cui, a regime, si raggiungeranno i 14,50 metri di fondale.

Anche in Trattaroli è sita una cassa di colmata il cui materiale, in forza di un “articolo 208” già approvato, sarà steso anche in loco e costituirà la piattaforma per le nuove infrastrutture.

“Questi atti- commenta Sabadini- incoraggiano gli sforzi intrapresi da Sapir, con ingenti investimenti, per contribuire al grande progetto di potenziamento del porto, destinato a collocarlo in una nuova dimensione di competitività”.

“L’approvazione del Piano urbanistico attuativo San Vitale degli anni passati, insieme all’approvazione del Pua dell’area portuale Trattaroli oggi e all’approvazione della variante urbanistica dell’area centro direzionale – afferma il sindaco Michele de Pascale – sono passi molto importanti per promuovere la partenza e lo sviluppo del progetto hub portuale e sono fondamentali perché vanno a definire lo sviluppo di aree strategiche all’interno dello spazio portuale. È indispensabile infatti riuscire ad individuare tutto ciò che determina non solo lo sviluppo del porto, ma proprio di quelle aree che possono essere sia d’aiuto durante la fase di escavo dei fondali per raccogliere i materiali sia strategiche per le attività future che si svolgeranno all’interno del porto, a livello di terminal container e di spazi da destinare alla logistica. Ringrazio gli uffici del servizio Progettazione e gestione urbanistica e l’assessora Federica Del Conte per il contributo importante che hanno dato agli investimenti sul porto con il loro lavoro”.

“Credendo fortemente nel progetto – commenta l’assessora all’Urbanistica Federica Del Conte – in questi anni abbiamo cercato di dare un forte impulso a tutti i procedimenti in corso e gli uffici hanno lavorato a pieno ritmo per arrivare a rilasciare tutte le autorizzazioni che riguardavano le attività produttive e di sviluppo”.