Nella seduta di ieri il consiglio comunale ha approvato la delibera sul tema “Approvazione del protocollo di aggiornamento dell’accordo quadro per la realizzazione di una residenza per studenti universitari attraverso la valorizzazione patrimoniale del comune di Ravenna e della società partecipata Ravenna holding spa”.

La delibera è stata approvata con  19 voti favorevoli (gruppi di maggioranza e Ravenna in Comune), 10 astenuti (CambieRà, Forza Italia, La Pigna, Lega nord, Lista per Ravenna, gruppo Misto).

L’atto è stato presentato dall’assessora Federica Del Conte in sostituzione dell’assessora all’Università e Istruzione superiore Ouidad Bakkali.

Sono intervenuti: Alvaro Ancisi (Lista per Ravenna), Maria Cristina Gottarelli (Pd), Chiara Francesconi (Pri) Alberto Ancarani (Forza Italia), Daniele Perini (Ama Ravenna), Marco Maiolini (gruppo Misto), Samantha Gardin (Lega nord), Rosanna Biondi (Lega nord), Michele Casadio (Italia Viva).

 

Il gruppo Lista per Ravenna pur affermando che non è possibile opporsi al progetto, ha contestato, tra l’altro, l’assenza di concezione della sede di Ravenna come cittadella universitaria e la mancanza di autonomia da Bologna, sostenendo che sarebbe stato più proficuo creare l’università della Romagna.

Il gruppo Pd nel rimarcare la propria soddisfazione e l’importanza del progetto teso ad accelerare i tempi di attuazione e di apertura, ha messo in risalto il ruolo determinante di Ravenna Holding, più volte messo in discussione in sede di consiglio, nel garantire, attraverso il protocollo, la realizzazione dello studentato.

Il gruppo Pri ha evidenziato la grande opportunità rivestita dallo studentato per Ravenna e per l’università di Bologna affermando l’importanza di quest’ultima nel successo del risultato; plaudendo all’ accordo, ha richiamato anche il significato della residenza universitaria in centro in termini di rigenerazione, oltre che urbana, anche sociale.

Il gruppo Forza Italia, ritenendo di dover comunque lavorare nel caso specifico in un’unica direzione, ha espresso preoccupazioni sulla sicurezza dell’edificio, che rischia di rimanere vuoto per un periodo indefinito,  e su problematiche di ordine pubblico legate alla zona interessata.

Il gruppo Misto ha affermato che l’università a Ravenna ha bisogno dello studentato mentre ha espresso perplessità sul finanziamento legato a un bando in sospeso e richiamando l’impegno di Ravenna Holding affinchè l’opera non venga lasciata a metà.

Il gruppo Lega nord ha rilevato che si è in presenza di una contrattualistica parziale in quanto al momento il progetto risulta finanziato solo in parte; pertanto l’impegno economico da garantire sarà notevole se non si riceverà il relativo finanziamento.

Il gruppo Italia Viva ha espresso piena soddisfazione e plauso per il lavoro svolto nella convinzione che lo studentato arricchirà la zona, da cui è possibile ammirare uno scorcio molto bello di Ravenna,  riqualificandola e dando nuovo lustro alla struttura. 

 

Si riporta di seguito integrazione del consigliere Alvaro Ancisi, capogruppo di Lista per Ravenna, su sua richiesta

 Lista per Ravenna si è astenuta per le seguenti ragioni.

  1. Da un lato, l’aumento di posti letto per gli universitari fuori sede nella nostra città è positivo perché risponde ad un loro trentennale grave carenza.
  2. Dall’ altro, la volontà di ristrutturare a tale scopo e con alti costi l’ala dell’Isola San Giovanni con ingresso dal lato stazione non è affatto felice e tanto meno inquadrabile in una scelta di programmazione. Tale scelta è infatti imposta da una manovra immobiliare sbagliata, compiuta quando il Comune decise di acquistare i locali precedentemente in affitto di questo edificio, ad uso provvisorio dei suoi uffici. Ora che finalmente si trasferiranno nel nuovo palazzo retrostante viale Berlinguer, è diventato giocoforza riutilizzare questi locali come pensionato universitario. Di qui le molte difficoltà di adattamento edilizio che ne conseguono ed una ubicazione che rischia di non convivere bene col contesto degradato della stazione. Si aumenta inoltre la dispersione delle sedi e dei servizi dell’università ravennate (tutt’altro che un vero “campus”), alloggi per gli studenti compresi, in troppe parti del centro e della periferia di Ravenna: un processo che a trent’anni dall’ insediamento universitario ne mantiene indefinita e largamente sconosciuta alla cittadinanza l’immagine.