23/05/2018 – La Camera del lavoro di Ravenna è stata oggetto questa notte di un atto di intimidazione e provocatorio. A pochi passi dall’ingresso della sede della Cgil è stato appeso uno striscione con la scritta “Non si può morire di lavoro” accompagnata dal simbolo di Forza Nuova. Sempre nel corso della notte sono state compiute analoghe azioni in altre Camere del lavoro, a Cesena, a Rimini e nel resto d’Italia.
“Siamo di fronte a un’azione compiuta su larga scala e coordinata con il chiaro intento di colpire la Cgil – commenta la segreteria confederale della Cgil di Ravenna -. Di fronte a questi atti non ci faremo intimidire. Ci attaccano sulla sicurezza sul lavoro che rappresenta uno dei temi centrali dell’operato del nostro sindacato e sul quale la Cgil è in campo ogni giorno”.
L’episodio di questa notte segue un’analoga provocazione risalente al mese di febbraio, quando sulla targa della Cgil posta nella sede della Camera del lavoro di Faenza fu rinvenuto un adesivo di CasaPound. “Il ripetersi di simili episodi – commenta il segretario generale della Cgil di Ravenna, Costantino Ricci – evidenzia il pessimo clima che si sta respirando in Italia. E’ importante che tutte le istituzioni, assieme ai sindacati, adottino ogni azione atta a riaffermare quotidianamente i valori democratici e di ripudio del fascismo che sono a fondamento della Costituzione. Organizzazioni di stampo neofascista prendono di mira le Camere del lavoro che da sempre, nella loro storia, sono un presidio di democrazia e dove i cittadini trovano e troveranno sempre un punto di riferimento per la tutela dei diritti e per avere risposte ai loro bisogni. Nessuna intimidazione e nessuna provocazione fermerà l’azione della Cgil a favore dei lavoratori, dei pensionati e delle famiglie e in difesa della vita democratica di questo Paese”.