– Negli ultimi anni è aumentata la sensibilità verso gli sprechi alimentari. Un problema moderno che non a caso gli abitanti di Ravenna cercano di risolvere anche con le nuove tecnologie: oltre uno su quattro (26%) infatti si dice interessato ad app che permettono, ad esempio, di comprare a prezzi inferiori prodotti agroalimentari invenduti, o imperfetti o prossimi alla scadenza, e un ulteriore 23% ha già avuto esperienza di questi strumenti.

Lo evidenzia l’ultima ricerca dell’Osservatorio Reale Mutua dedicato all’agricoltura e alle abitudini d’acquisto. Un dato importante, che sottolinea una sensibilità verso cui anche la pandemia di Covid19 può aver contribuito.

Oltre alle app, i ravennati cercano di limitare gli sprechi anche con metodi più tradizionali: il 60% dichiara di controllare sempre le scadenze dei prodotti agroalimentari, il 51% investe tempo per fare dettagliate liste della spesa così da comprare solo il necessario e oltre uno su cinque (21%) fa più volte la spesa in settimana per evitare di accumulare troppi prodotti in casa

Anche per quanto riguarda la conservazione degli alimenti, i ravennati usano strategie semplici ma efficaci, come conservare e, quando possibile, congelare il cibo che non si consuma subito (32%). Una coscienza, questa, che abbraccia anche i prodotti “meno belli” a vedersi: ben il 53% non trova problemi nell’acquistare di norma prodotti dell’agricoltura con piccole imperfezioni, come frutta e verdura con ammaccature o dimensioni diverse da quelle tradizionali. Anzi: per oltre uno su quattro (26%), i consumatori sono oggi troppo esigenti nel volere solo prodotti perfetti.

Ma l’attenzione alla sostenibilità è una “richiesta” che i consumatori fanno alle stesse aziende, tanto che quasi uno su due (45%) tende a premiare nei suoi acquisti quelle che si mostrano più sensibili. Perché oggi le imprese, confermano gli abitanti di Ravenna, hanno una grande responsabilità verso l’ecosistema ambientale e sociale. Ma in che modo possono fare la propria parte? Il 43% ritiene che sia importante che i produttori ottimizzino l’uso di risorse energetiche e idriche mentre per il 38% le aziende potrebbero trovare canali di vendita dedicati per i prodotti imperfetti per ridurre gli sprechi mentre. Il 32% vede nelle campagne di sensibilizzazione rivolte al grande pubblico l’attività più importante e un ulteriore 21% pensa a iniziative che coinvolgano produttori e associazioni a sostegno dei meno abbienti, coniugando così la lotta allo spreco all’aiuto dei più deboli.