Spostarsi in autobus o in taxi: operazione spesso difficile o impossibile per una persona con disabilità

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Ravenna, e con lei tutta la provincia, non sembrano essere territori a misura di disabilità, in particolare a misura di carrozzina. Troppo difficile muoversi in città e lungo la provincia per una persona con disabilità che vorrebbe affidarsi ai mezzi pubblici. Gli autobus spesso non sono adatti e diversi fattori fungono da ostacolo alla fruizione del servizio. Non va meglio in taxi dove, a meno non si presenti una station wagon, le carrozzine non pieghevoli non riescono ad essere caricate

Allegato al video, riportiamo un articolo a cura di Mirella Madeo, dedicato ad uno spiacevole episodio che ha visto protagonista una ragazza con disabilità alle prese con il servizio di trasporto pubblico:

«“Mi giunge segnalazione che questa mattina una signora disabile in carrozzina e il suo accompagnatore sarebbero stati “maltrattati” da un autista di un autobus, alla presenza di due controllori”.

È questo l’incipit della mail che Emanuele Panizza, Consigliere del Comune di Ravenna, appartenente al gruppo misto, ha invitato al Responsabile alla mobilità, a seguito della “denuncia” ricevuta da parte di una persona disabile, avvocato.

Era una mattina di fine estate.

Come ogni giorno, racconta la ragazza, prendevo l`autobus linea 80, fermata di piazza Caduti per la Libertà, alle ore 09.15 circa, per raggiungere i miei amici e trascorrere una giornata al mare.

Ricordo perfettamente l’autista de convoglio, del resto, come potrei dimenticarlo.

Un uomo dalla  corporatura robusta, con capelli lunghi, ricci e biondi.

Questi, alla richiesta di aiuto per salire della mia accompagnatrice, di altra nazionalità, con fare infastidito, intollerante direi, rispose che era compito di costei posizionare la rampa e, soltanto dopo il rifiuto da parte di quest’ultima che, si sottrasse dal farlo semplicemente perché, avendo difficoltà con la lingua italiana, non aveva ben compreso quanto questi le stesse dicendo, dopo averla, pesantemente offesa, vi ha provveduto lui stesso, mostrandosene però palesemente alquanto contrariato.

Nella medesima circostanza, inoltre, , con modi assai maleducati, il personale di servizio  pretese che la mia accompagnatrice esibisse un documento in grado di attestare che fosse realmente la mia assistente, certificato a loro giudizio indispensabile per poter essere esentata dal pagare il biglietto, documento che, peraltro, non mi risulta neppure esistere, come mi è stato confermato in seguito anche dal Consigliere Panizza.

Soltanto dopo aver acquisitato il biglietto, i controllori si allontanarono dalla nostra postazione

Ho chiesto più volte che mi venisse chiarita qual sia la procedura burocraticamente corretta, per utilizzare il servizio in questione, ed in particolare quale certificazione dovrebbero esibire il disabile e il suo eventuale accompagnatore al personale Start, se sia prevista un’esenzione dal pagamento del biglietto per entrambi o soltanto per uno di essi, senza però aver mai ricevuto risposta.

C’è da dire anche che, in quattro anni che vivo a Ravenna, non mi è mai capitata una cosa del genere e che non è mia abitudinegeneralizzare, non si dovrebbe mai farlo perché ciò andrebbe ad inficiare il lavoro di coloro che operano quotidianamente con abdicazione, correttezza e professionalità.

A dimostrazione di quanto appena doverosamente precisato, ricordo che una volta, durante le operazioni di controllo a bordo dell’autobus, quando mi vide il personale Start insieme alla mia assistente, passo’ oltre, rassicurandomi che non ci fosse alcun tipo di problema.

Tengo, altresi, a sottolineare, ad onor del vero, che molte sono le volte in cui l’autista scende dell’autobus per venire ad abbassare la rampa, se manuale, ed aiutarmi a salire a bordo, è giusto mettere in risalto anche la bontà dell’operato dei singoli.

A conclusione della segnalazione del Consigliere al Responsabile alla mobilità del Comune di Ravenna, si legge: “gradirei che venisse segnalato l’episodio a Start Romagna, a cui si chiede di fare chiarezza su quanto lamentato dall’avvocato Mirella Madeo; oltre alle scuse, che credo di poter dire mi appaiono necessarie, sarebbe importante, soprattutto, che certi episodi, una volta accertata la loro veridicità, non avessero più a ripetersi”.

“Non dimentichiamo, infine, che a prescindere dalle regole, cortesia e buona educazione da parte di autisti e controllori devono sempre costituire e rappresentare un obbligo” .

Alla comunicazione inoltrata dal Consigliere Panizza rispondeva il

Responsabile Pianificazione Mobilità

E Mobility Manager d’Area

Comune di Ravenna

Area Infrastrutture Civili

Servizio Mobilità e Viabilità, architetto Nicola Scanferla:

“ho appena inviato una mail all’Azienda METE con richiesta di chiarimenti nel più breve tempo possibile.

Le anticipo, si continua a leggere, che gli atteggiamenti dichiarati sono attribuibili esclusivamente alla singola persona e non sono rappresentativi ne delle intenzioni del Comune di Ravenna ne della Società METE che esercisce il trasporto.

A riprova di quanto affermo, prosegue il comunicato, ci sono gli interventi che stiamo eseguendo alle fermate del TPL, sia come piattaforme di attesa che come paline, ma anche di tutti quegli interventi che giornalmente cerchiamo di correggere a favore delle persone con disabilità.

Il nostro obiettivo, scrive Scanferla, è la massima accessibilità dei sistemi di trasporto pubblici e per questo lavoriamo ogni giorno.

Le chiedo di portare, in prima battuta, le scuse, da parte mia, alla signora, mentre quanto prima sarà mia cura rispondere in merito all’accaduto e alle procedure di cui alla comunicazione”.»