Viale Alberti, il troncone centrale della circonvallazione intermedia di Ravenna sud, è notoriamente afflitto da un traffico motorizzato spericolato, più da autodromo che da città. Lista per Ravenna se n’è occupata più volte, da ultimo a proposito del tratto maggiore che, superato il cosiddetto quartiere Alberti, tra la rotonda Lussemburgo su viale Randi e la fine del caseggiato, si dirige verso il sottopasso della Ravegnana per finire in viale Galilei. In questa parte del viale, la scorrevolezza della carreggiata, non fiancheggiata da edifici e priva di pedoni e ciclisti, che percorrono una pista riservata, spinge i conducenti dei mezzi a motore a scambiarla per una tangenziale, viaggiando con velocità molto superiori al limite dei 50km/h ed effettuando spesso, causa anche il traffico molto intenso, sorpassi azzardati. I pericoli maggiori di essere travolti ricadono su pedoni e ciclisti che devono, nei punti segnalati, attraversare la strada, ma le frenate di botto degli automobilisti, accorgendosi in ritardo di dover dare la precedenza, producono facilmente tamponamenti da parte dell’auto seguente, non meno veloce.

Di qui l’interrogazione che Lista per Ravenna rivolse al sindaco il 12 gennaio scorso per conoscere quali provvedimenti o interventi intendesse disporre per indurre automobilisti e motociclisti a rallentare opportunamente la loro corsa sul lungo tratto di viale Alberti esterno all’abitato. Con la risposta, ricevuta in consiglio comunale il 4 maggio dall’assessore delegato alla viabilità, la Giunta comunale espresse l’impegno di realizzare un’isola pedonale al centro dell’attraversamento situato oltre il sottopasso della Ravegnana in direzione viale Galilei, che ne è privo, e di valutare se effettuare il potenziamento della segnaletica con dei lampeggianti e/o con degli attraversamenti pedonali intelligenti.  Restiamo in attesa.

Non sta meglio il tratto di viale Galilei che attraversa il quartiere Galilei, denso di attività commerciali e di edifici residenziali, dove, in entrambe le direzioni di marcia, il flusso dei veicoli motorizzati a tutta velocità è costante, addirittura ininterrotto durante il giorno. Qui il pericolo di incidenti, altissimo, coinvolge ogni genere di utenti della strada. Chi risiede in loco ricorda bene i numerosi gravi incidenti stradali dovuti all’eccessiva velocità, in particolare quelli più recenti. Verso la fine del 2020,  una persona, investita sulle strisce pedonali, subì lesioni molto gravi. Il 1° aprile del 2021, un’auto è capottata provocando molti feriti. Il 23 maggio un ventenne è finito in terapia intensiva dopo uno scontro violento. Il 12 luglio, una moto e due auto sono andate in grave collisione. In precedenza, due sinistri avevano procurato altrettanti decessi.

Ha stupito perciò,  il 6 novembre scorso, che la Giunta comunale, annunciando l’imminente postazione, sulle strade ravennati più soggette a velocità sconsiderate, di 25 nuovi velobox, in aggiunta ai 37 già esistenti,  non vi abbia compreso viale Alberti, al contrario del contiguo viale Randi. Anche su questo viale le auto sfrecciano a tutta velocità, che però è rallentata, a difesa degli attraversamenti pedonali, da due semafori, inesistenti invece su viale Alberti.

I velobox sono in sostanza dei contenitori vuoti, in cui possono essere collocate, di volta in volta, le strumentazioni di controllo della velocità utili, con la presenza sul posto degli agenti, per elevare sanzioni agli inadempienti. Questo avviene però raramente o quasi mai, anche se la sola presenza dell’impianto può indurre qualche rallentamento della velocità. Il meno che si può chiedere al sindaco è che nel prossimo piano per l’installazione di nuovi velobox se ne mettano un paio anche in viale Alberti, con la raccomandazione, tuttavia, che siano usati con una certa frequenza, non rimanendo scatole vuote troppo a lungo. Quanto sopra sarà oggetto di un’interrogazione question time di Lista per Ravenna rivolta al sindaco.