I dati turistici pubblicati dalla Regione Emilia Romagna mostrano un buon rendiconto dell’anno 2022 con 1.516.44 presenze, ossia + 23,7% rispetto al 2021, ma con un dato meno esaltante seppure positivo, dei pernottamenti di 6.374.682 (+16,8), ossia molto meno della metà dei turisti che transitano a Ravenna ma non si fermano. Questo non rappresenta un dato da festeggiare, ma un aspetto serio su cui riflettere. Indubbiamente, tutto sommato, è stato un anno fertile, tuttavia ben lontano dal 2019 pre Covid, ma sarebbe sbagliato abbassare la guardia e non porre come obiettivo una serie di miglioramenti tesi a confermare o, meglio, a promuovere ulteriormente il settore fondamentale della nostra economia locale. Per fare questo bisogna migliorare le vie di collegamento, a cominciare dalle strade di grande portata di traffico nate per lo scorrimento veloce, di fatto con carreggiate strette e pericolose, prive di aree di sosta e di emergenza. Anche le strade urbane o dirette ai lidi, ferme agli anni della loro realizzazione,   richiederebbero quantomeno una puntuale manutenzione della sede stradale costellata da buche che si riformano regolarmente ad ogni acquazzone. Non si tratta, purtroppo, solo DI una questione riferita alla viabilità, ma  subentra un’altra variabile sotto gli occhi di tutti: vale a dire l’elevata incidentalità del nostro territorio. Pedoni feriti o deceduti, eccessiva velocità non contrastabile solo con gli autovelox, carambole  e scontri di vario genere.

Ma tornando all’argomento centrale, anche il sistema ferroviario non è certo un esempio di buoni collegamenti! Infatti se Atene piange Sparta non ride! È fuori dubbio come Ravenna paghi una forte minorazione non essendo sull’asse della via Emilia, tuttavia a parte un collegamento rapido della costa e la Freccia bianca Ravenna Roma via Ancona  e ritorno in giornata, il sistema è carente specie nei collegamenti con il nord (Bologna, Ferrara). Non avere mai puntato, ad esempio, sul doppio binario, ha prodotto un forte isolamento della città con ripercussioni evidenti anche sul turismo, per non parlare poi dei disagi per le frequenze all’università da parte di molti studenti.

Dunque festeggiamo pure i dati turistici ma soprattutto impegniamoci a migliorare il sistema infrastrutturale e di collegamento della nostra città, facendo – se possibile – un minimo di autocritica  in quanto il settore turistico vive ancora fra luci e ombre.