“Sono diversi gli studi che attribuiscono agli autisti di autobus il triste primato del maggior logorio psicologico. E le cause in gioco sono di vario genere. Addirittura fonti attendibili affermano, ovviamente con beneficio d’inventario, che guidare un autobus è il lavoro più stressante del mondo!

Ciò premesso, anche nell’organizzazione interna del trasporto pubblico di Ravenna, esistono diverse problematiche tali da  compromettere seriamente l’efficienza del sistema, oltre a mettere a dura prova le risorse umane dell’azienda. Anzitutto si tratta della questione sicurezza, per la quale sono stati compiuti localmente passi in avanti ma ancora insufficienti per assicurare turni di lavoro tranquilli al personale in forza all’attività in oggetto. 

Tra i pericoli quotidiani figurano viaggiatori prepotenti ed arroganti, forse in molti casi sprovvisti di biglietto di viaggio, contro i quali difficilmente gli autisti riescono ad intervenire per evitare risse e il mancato rispetto degli orari di transito del mezzo in uso. Oltre al consueto traffico viario, si aggiungono stati d’ansia e possibili aggressioni verbali e spesso fisiche che non consentono certamente un’attività lavorativa normale. A questa situazione, non di meno, localmente il personale è costretto a turni massacranti, straordinari,  stanchezza psicofisica e abbassamento della concentrazione.

E la risposta non è un conseguente adeguamento dell’organico, ma una serie di pseudo assunzioni a stipendi al limite della decenza e della regolarità. Non si registrano, infatti, nuovi contratti stabili ed è evidente come l’azienda tenda a sopravvivere e a non garantire livelli accettabili di ottimizzazione gestionale.

Tra l’altro quanto sopra si pone in contraddizione con le numerose prese di  posizione dell’Amministrazione comunale orientata ad eliminare le auto nel centro per favorire un sistema di mobilità sostenibile attuata mediante i nostri autobus zoppicanti sotto moli profili,  e non ultimi anche per l’incapacità di una sufficiente organizzazione tesa al trasporto delle carrozzine per disabili e per aumentare il comfort e l’attrattività.

Appare, dunque,  quasi incredibile che il Comune e i Sindacati non intervengano su questa situazione ai limiti del collasso.”