“Un importante quotidiano si è interessato del tema della mortalità in alcune nazioni nel corso di questi anni incluso quello corrente denunciando una situazione per certi aspetti, di preoccupazione, se si considera un tasso riferito ai decessi ben sopra alla media. In Spagna, ad esempio vi è stata un’impennata di morti per una pluralità di cause salite a 33.165 unità da gennaio 2022 rispetto ai 24.490 del 2021 e 68.172 nel 2020 anno della pandemia. Ma la stessa cosa in Germania dal 31 ottobre al 6 novembre 2022 i decessi sono aumentati del 7%. Anche in Italia si parla di un incremento del 5% rispetto agli anni di pandemia. Per quanto riguarda Ravenna l’indice di mortalità, vale a dire il numero medio di decessi ogni mille abitanti, evidenzia in parte, questo dato europeo:

2018 13,6%  *  2019  12,2%  * 2 020 13,6 %  *  2021 13,1%  *  2022 (gennaio-ottobre)  10,5%

Non si tratta solo di pandemia o colpa del grande caldo, ma di una serie di ‘patologie’ riferite a polmoniti, infarti, ictus, malattie tromboemboliche, ma qualcuno arriva a puntare il dito anche sui decessi dettati da residui di ritardi terapeutici. Malattie, insomma, in qualche modo messe in secondo piano per far fronte all’emergenza della pandemia.

Indubbiamente il Covid ha prodotto una serie di conseguenze negative di natura psicologica, sociale ed economica, e il trend della mortalità, purtroppo, non tende ad abbassarsi. Tutto questo rappresenta un campanello d’allarme che gli esperti dovrebbero valutare con grande attenzione.”