In data odierna il Consiglio provinciale ha approvato il nuovo accordo territoriale per l’insediamento commerciale di rilevanza provinciale denominato De Andrè – viale Europa in zona Darsena a Ravenna, finalizzato a integrare le funzioni del polo terziario esistente.

La destinazione d’uso commerciale prevede un “Parco commerciale” al cui interno sono previste una struttura alimentare di 2.500 mq. e due strutture non alimentari di 5.000 mq e 2.500 mq di superficie di vendita per un totale di superficie territoriale di destinazione commerciale di mq 49.982. Per questa scelta individuata dallo strumento urbanistico Poc CoS4 e dal relativo Piano urbanistico attuativo – Pua, – non si vuole esprimere un parere negativo ad ogni costo, anche alla luce di una personale condivisione rispetto all’ iniziativa privata in genere, tuttavia ai pochi aspetti positivi prevale soprattutto quello negativo che si ripercuote pesantemente sull’esistente rete commerciale del territorio ravennate e della provincia già a livelli evidenti di saturazione.

E questa è una ragione oltre al calo dei consumi sufficiente per esprimere forti perplessità all’insediamento. In altre parole, con l’espansione dei centri commerciali non si fa altro che aumentare la già difficile agonia dei piccoli tradizionali esercizi del centro e di quelli di vicinato sparsi nel territorio, a causa delle politiche messe in atto dagli enti locali. Solo per fare un esempio, da un sommario conteggio delle superfici dei nuovi insediamenti previsti nel Poc Darsena, si arriva addirittura a superare la superficie commerciale complessiva dell’ Iper – Esp di Ravenna. In altre parole, è come se Ravenna avesse due Iper cui vanno aggiunte le altre tipologie meglio descritte nelle tabelle pur non aggiornate ma, tuttavia indicative: il tutto a discapito dei negozi tradizionali.

Sulla questione in oggetto, tra l’altro, è doveroso ricordare che il Comune di Cervia facendo parte dell’ambito territoriale sovra comunale, a proposito dell’ insediamento in questione, nel 2015 non sottoscrisse l’atto precisando a chiare lettere “…il Comune cervese non ritiene che ci siano le condizioni per aderire all’Accordo territoriale proposto in materia di perequazione con la Provincia e il comune di Ravenna poiché, anche se l’intervento è conforme alla legislazione vigente in materia, permangono da parte nostra elementi di preoccupazione per il tessuto commerciale del nostro territorio…”. ‘Niet cervese’ superato dall’espediente di assegnare l’intero contributo perequativo alla progettazione e alla realizzazione del citato insediamento a favore dell’esecuzione di un ponte di attraversamento in grado di collegare Milano Marittima a Lido di Savio sul canale consorziale via Cupa nuovo. Insomma, pecunia non olet ! In altre parole si è sistemata la partita con l’accondiscendenza di tutti, eccetto, naturalmente, i piccoli commercianti ancora una volta penalizzati seriamente! E si va avanti nonostante l’ appropriata richiesta di moratoria di nuove strutture presentata da Confesercenti ma, purtroppo, non tenuta in alcuna considerazione.