foto di repertorio

Già dall’11 ottobre la Marcegaglia aveva comunicato che a fine mese non avrebbe più necessitato del lavoro delle imprese in appalto nel proprio stabilimento. A dichiararlo è il sindacato SGB che critica il piano dell’azienda ravennate per far fronte alla crisi dovuta all’aumento del costo dell’energia. Il sindacato fa notare che ancora prima dell’11 ottobre si sarebbe fermate nel fine settimana la linea del “decapaggio” «e da più di due settimane sono stati “sospesi” 25 lavoratori dell’appalto di Europa System impiegati presso la linea “Centro Servizi”, lasciati a casa da un giorno all’altro, senza alcun preavviso, in ferie “obbligate” (per chi ne ha), trasferiti (per ora solo 5) in un altro cantiere e senza certezze del rientro al lavoro.

Un’altra fermata per 100 ore si prevede a dicembre, ma la produzione potrebbe rimanere ridotta anche a linee in funzione.

Non vogliamo discutere della crisi economica che sta colpendo pesantemente il settore dell’acciaio; non vogliamo mettere in dubbio il calo di ordini che registra la Marcegaglia. Ciò di cui vogliamo invece discutere è del futuro dei lavoratori: del loro lavoro e del loro salario.
La crisi c’è e alla Marcegaglia, ancora una volta, si è deciso che devono pagarla i lavoratori» accusa il sindacato.

«La pagano i lavoratori diretti, a cui “beffardamente” si chiede con quale “moneta” pagare il conto delle fermate dello stabilimento: mangiarsi le ferie o avere un salario ridotto dalla cassa integrazione.
Va peggio per i lavoratori delle aziende in appalto. Per loro il calo di attività va oltre le fermate: come è dimostrato dalle “sospensioni” al Centro Servizi.

Malgrado la richiesta di incontro, Marcegaglia si è resa indisponibile a confrontarsi con le rappresentanze sindacali dei lavoratori in appalto. Per loro neanche il diritto di sapere che succede. Un atteggiamento irresponsabile da parte di Marcegaglia che ci impedisce anche di aprire il confronto con gli appaltatori per l’attivazione delle procedure per l’accesso alla cassa integrazione. 
Sia ben chiaro, per Marcegaglia tutti i lavoratori sono “usa e getta”, ma per loro lo sono ancora di più i lavoratori in appalto: più semplice sfruttarli con il minimo di salario e diritti quando servono, più semplice lasciarli a casa quando non servono più. A questo e solo a questo servono gli appalti.

Per questo nei prossimi giorni SGB si mobiliterà con i lavoratori dello stabilimento per difendere il lavoro e il salario: nessuno deve rimanere senza lavoro, non un euro deve essere tolto dalla busta paga.

La crisi c’è, ma questa volta i lavoratori non la vogliono pagare.
Nel  2021, Marcegaglia ha registrato  il “migliore bilancio della storia del gruppo”,  nei primi 4 mesi del 2022 il fatturato è aumentato di oltre il 50% rispetto all’anno precedente, a luglio 2022 il gruppo ha  acquisito le principali società della divisione acciaio inossidabile della multinazionale  finlandese Outokumpu (fonte: Marcegaglia), anche a Ravenna nei primi sei mesi dell’anno la produzione è stato sopra la media (fonte: straordinari fatti dai lavoratori). La crisi c’è, ma loro di soldi sino ad oggi ne hanno fatti a palate: qualche “moneta” per pagare il conto della crisi ce l’hanno pure loro».