L’Autorità di Bacino del Fiume Po ha chiaramente parlato di una situazione di “severità idrica rossa” che prelude ad una necessaria dichiarazione di stato di emergenza regionale, a tutela del sistema agricolo e produttivo dell’intera Emilia-Romagna e dell’area della Pianura padana.

Delle misure da adottare se ne discuterà oggi in sede di cabina di regia regionale.

“In queste ore i due assessori regionali alla Protezione Civile ed all’Agricoltura hanno giustamente ribadito che servono interventi rapidi per rispondere alla crisi idrica che stiamo vivendo e sono necessari interventi strutturali per risolvere una situazione che si ripete da anni e impatta sul sistema economico e sociale. Ma l’emergenza climatica non è cosa di questi anni. Viene da lontano. E per la tutela delle risorse, per prima quella idrica, sarebbe necessario adottare un approccio di massima responsabilità. E in questa ottica credo non si parli mai abbastanza dell’ammodernamento delle reti idriche, nota dolente di un intero sistema”: a dirlo è Tullia Bevilacqua, segretario regionale Ugl Emilia-Romagna.

Si parla del problema delle perdite idriche a causa della vetustà della rete di distribuzione che in Emilia-Romagna si attestano in perdite “reali” del 23,7% (fonte Atersir) con punte del 31-32%.

“Considerando che alle risorse idriche collegate al bacino idrografico del Po, che ancora una volta come nelle ultime estati sta soffrendo in maniera consistente della carenza d’acqua, dipende il 35% della produzione agricola nazionale, crediamo si debba inserire il tema della vetustà e dello scarso tasso di rinnovo dell’attuale rete acquedottistica regionale tra le priorità della giunta. Ed è altrettanto necessario che l’Ente solleciti con ogni mezzo previsto dalla legge le società di gestione delle reti ad avviare quei piano di ammodernamento delle condotte al fine di ridurre sensibilmente le perdite, se il caso coinvolgendo il Governo attraverso un programma di finanziamento dedicato”: aggiunge ancora Tullia Bevilacqua.

Atersir ha presentato proprio in queste settimane alcuni progetti – che riguardano anche i territori dell’ Emilia-Romagna – per ridurre le perdite negli acquedotti attraverso interventi finanziati dal Pnrr.

“Speriamo che questi progetti vengano accolti. Ma non è possibile delegare alla straordinarietà dei fondi europei del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza un problema endemico e che mostra i suoi effetti più negativi proprio nell’ acuirsi dell’emergenza climatica. La tutela e l’ammodernamento infrastrutturale, che include anche le reti idriche, è uno dei temi che come sindacato Ugl abbiamo sempre propagato, perché da qui ne discende l’operosità del sistema produttivo e la qualità dei servizi erogati alle famiglie. Ammodernamento e creazione di nuove opere, come la creazione di nuovi invasi, che permetterebbero all’Emilia-Romagna una maggiore indipendenza idrica. Parliamo di temi che non possono essere considerati ‘straordinari’ ma, semmai, dovrebbero entrare nell’ordinarietà gestionale dei beni pubblici. Questo è il nostro parere e siamo sicuri che se ne terrà conto oggi come in futuro”: conclude il segretario regionale di Ugl Emilia-Romagna, Tullia Bevilacqua.

L’Autorità di Bacino del Fiume Po ha chiaramente parlato di una situazione di “severità idrica rossa” che prelude ad una necessaria dichiarazione di stato di emergenza regionale, a tutela del sistema agricolo e produttivo dell’intera Emilia-Romagna e dell’area della Pianura padana.

Delle misure da adottare se ne discuterà oggi in sede di cabina di regia regionale.

“In queste ore i due assessori regionali alla Protezione Civile ed all’Agricoltura hanno giustamente ribadito che servono interventi rapidi per rispondere alla crisi idrica che stiamo vivendo e sono necessari interventi strutturali per risolvere una situazione che si ripete da anni e impatta sul sistema economico e sociale. Ma l’emergenza climatica non è cosa di questi anni. Viene da lontano. E per la tutela delle risorse, per prima quella idrica, sarebbe necessario adottare un approccio di massima responsabilità. E in questa ottica credo non si parli mai abbastanza dell’ammodernamento delle reti idriche, nota dolente di un intero sistema”: a dirlo è Tullia Bevilacqua, segretario regionale Ugl Emilia-Romagna.

Si parla del problema delle perdite idriche a causa della vetustà della rete di distribuzione che in Emilia-Romagna si attestano in perdite “reali” del 23,7% (fonte Atersir) con punte del 31-32%.

“Considerando che alle risorse idriche collegate al bacino idrografico del Po, che ancora una volta come nelle ultime estati sta soffrendo in maniera consistente della carenza d’acqua, dipende il 35% della produzione agricola nazionale, crediamo si debba inserire il tema della vetustà e dello scarso tasso di rinnovo dell’attuale rete acquedottistica regionale tra le priorità della giunta. Ed è altrettanto necessario che l’Ente solleciti con ogni mezzo previsto dalla legge le società di gestione delle reti ad avviare quei piano di ammodernamento delle condotte al fine di ridurre sensibilmente le perdite, se il caso coinvolgendo il Governo attraverso un programma di finanziamento dedicato”: aggiunge ancora Tullia Bevilacqua.

Atersir ha presentato proprio in queste settimane alcuni progetti – che riguardano anche i territori dell’ Emilia-Romagna – per ridurre le perdite negli acquedotti attraverso interventi finanziati dal Pnrr.

“Speriamo che questi progetti vengano accolti. Ma non è possibile delegare alla straordinarietà dei fondi europei del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza un problema endemico e che mostra i suoi effetti più negativi proprio nell’ acuirsi dell’emergenza climatica. La tutela e l’ammodernamento infrastrutturale, che include anche le reti idriche, è uno dei temi che come sindacato Ugl abbiamo sempre propagato, perché da qui ne discende l’operosità del sistema produttivo e la qualità dei servizi erogati alle famiglie. Ammodernamento e creazione di nuove opere, come la creazione di nuovi invasi, che permetterebbero all’Emilia-Romagna una maggiore indipendenza idrica. Parliamo di temi che non possono essere considerati ‘straordinari’ ma, semmai, dovrebbero entrare nell’ordinarietà gestionale dei beni pubblici. Questo è il nostro parere e siamo sicuri che se ne terrà conto oggi come in futuro”: conclude il segretario regionale di Ugl Emilia-Romagna, Tullia Bevilacqua.