Non è mai troppo tardi. Con la corona d’alloro in testa e la gioia di un ragazzo, Pier Domenico Sabbatani giovedì scorso, all’età di 75 anni, ha conseguito la laurea in filosofia all’Università di Bologna, venendo proclamato dottore con 110 e lode. Davanti ad una commissione ben più giovane di lui, nei giorni precedenti aveva discusso una tesi decisamente impegnativa sulla “malattia sacra”, ovvero l’epilessia, vista attraverso il pensiero delle tre religioni monoteiste (Cristianesimo, Ebraismo ed Islam), partendo da Ippocrate.
Pier Domenico è nato a Faenza il 16 giugno 1946. «Mia madre faceva la sarta per conto terzi – racconta – Mio padre, invece, il fattorino: tutti i giorni divorava chilometri in bicicletta. I miei ci tenevano a farmi studiare, avrebbero voluto vedermi laureato. A 19 anni mi iscrissi al concorso per diventare insegnante, ma dovetti cambiare i miei progetti, essendo la mia attuale moglie in attesa di un figlio». In un’età in cui si è pieni di sogni ed ambizioni, Sabbatani si ritrovò a rivedere le sue aspettative: «Mi presi le mie responsabilità e mi sposai. La mia famiglia non poteva certo mantenermi, così dovetti trovarmi un lavoro subito. Mi rivolsi alla Cisa, dove fui assunto come operaio addetto al magazzino».
Pier Domenico iniziò subito a cercare di migliorarsi all’interno della Cisa. «Suggerii un sistema per ottimizzare le linee di preparazione che ebbe successo e ciò contribuì al passaggio ad un ruolo da impiegato». Fu il primo gradino di un percorso professionale che nell’arco dell’intera carriera lo ha portato alla nomina di dirigente. «Da capo area sono diventato responsabile vendite, quindi direttore vendite e, come ultimo step, direttore commerciale».
Poi la meritata pensione. E la nomina di “Maestro del lavoro”. «Ho impiegato parte del mio tempo nelle scuole della provincia a parlare agli studenti di tutto ciò che può essere propedeutico all’ingresso nel mondo del lavoro. In una dozzina d’anni ho incontrato quindicimila ragazzi». Nel frattempo, Sabbatani continuava a coltivare quell’amore per la filosofia che lo accompagna fin da ragazzo: «Durante i miei viaggi di lavoro tenevo sempre in valigia il libro di Seneca “Lettere a Lucilio”. Mi piaceva approfondire e ho arricchito la mia biblioteca di molti testi filosofici. Finché tre anni fa ho pensato di iscrivermi al corso di laurea in filosofia all’Università di Bologna. Sono stati tre anni intensi. Non ho mai mancato ad una lezione. All’inizio prendevo il treno all’alba e rientravo a casa alla sera. Poi, con lo scoppio della pandemia, ho imparato a seguire le lezioni da casa con la Dad».
Tre anni sui libri, gli esami, poi, dopo la tesi, giovedì è arrivato finalmente il giorno della proclamazione a dottore in filosofia con 110 e lode. Ma Pier Domenico – tre figli e sei nipoti – non si ferma qui: «Mi sono già iscritto al biennio di laurea magistrale. Vorrei continuare ad approfondire questi studi». Intanto ha ricevuto i complimenti del sindaco di Faenza, Massimo Isola, che l’ha incontrato e si è intrattenuto con lui in una piacevole chiacchierata.