Si è conclusa nella giornata di sabato l’occupazione del liceo scientifico di Faenza. A cavallo del pomeriggio, si è tenuta un’assemblea dei ragazzi che hanno deciso di porre fine alla manifestazione di protesta, indetta dopo l’abbordaggio da parte di Israele delle navi della Global Sumud Flotilla e il successivo arresto degli operatori umanitari.

Lunedì la scuola sarà regolarmente aperta. All’occupazione hanno partecipato anche gli studenti delle altre sedi del liceo Torricelli-Ballardini.

L’occupazione si inseriva nell’ondata di proteste che per due giorni ha attraversato l’Italia e ha visto occupare diverse scuole e università.

“Abbiamo occupato la sede perché vogliamo che venga lanciato un messaggio chiaro: noi studenti non siamo disposti a stare zitti quando il governo finanzia e supporta un genocidio ed abbiamo dimostrato che anche nelle città di provincia siamo in grado di mobilitarci in massa, come nel corteo di venerdì, dove migliaia di studenti sono scesi in piazza, per una Palestina libera, per una società diversa” spiegano gli studenti di OSA, organizzatori dell’occupazione, voluta come forma di “supporto della resistenza palestinese e degli attivisti arrestati illegalmente dall’ IDF”.

Una parte degli attivisti oggi è riuscita a fare ritorno in Italia. Un gruppo di attivisti rimane comunque detenuto in condizioni definite “disumane”.

“Durante queste giornate di occupazione abbiamo discusso sulla Palestina e le prospettive di lotta della nostra generazione, abbiamo organizzato delle formazioni con professori universitari e abbiamo proiettato dei documentari, ma soprattutto siamo usciti da questa occupazione consapevoli di essere solo ad un punto di partenza, e come studenti siamo pronti ad alzare ancora il livello della mobilitazione a Faenza e nel resto d’Italia.
Ora e sempre, resistenza”.

Concludono gli studenti del liceo Torricelli Ballardini ed il gruppo OSA