Un faentino risulta coinvolto in un giro di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione e spaccio di stupefacenti emerso lungo la riviera riminese grazie ad un’operazione condotta dalla Squadra Mobile di Rimini. “Privè” il nome dell’indagine che ha portato a 19 ordinanze di custodia cautelari nei confronti degli indagati, fra cui appunto il faentino, dipendente part-time di un locale.

Il blitz è scattato nella notte tra martedì e mercoledì con gli agenti della Questura che hanno letteralmente circondato il night riminese Lady Godiva dove, secondo l’accusa, le “figuranti di sala” si concedevano ai clienti del locale e una banda di pusher riforniva anche di cocaina i frequentatori del locale. L’indagine era partita nell’autunno del 2016, quando gli inquirenti della polizia di Stato avevano messo nel loro mirino una rete di spacciatori attiva nel centro storico di Rimini. Nell’approfondimento sullo spaccio era emerso come i pusher frequentassero abitualmente anche il night club, dove vendevano stupefacenti ai clienti.

Il celebre night sotto al Grand Hotel era stato così messo sotto controllo facendo emergere anche un giro di prostituzione messo in piedi dal titolare, dal gestore e dall’addetto alla sicurezza. Tutti già noti alle forze dell’ordine per essere implicati in precedenti indagini sempre per lo stesso tipo di reato. Nel corso di questa indagine, è stato possibile risalire anche all’identificazione degli autori della rapina dell´orologio Bulgari subita da un noto avvocato riminese. Delle 19 ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip, 16 sono state eseguite nella notte tra martedì e mercoledi. In particolare, 5 nei confronti della proprietà e della dirigenza del Lady Godiva per quanto riguarda il favoreggiamento e lo sfruttamento della prostituzione, 2 per la rapina ai danni del legale e 9 per reati legati allo spaccio di stupefacente. Tre indagati rimangono tuttora latitanti e sono ricercati dalla polizia di Stato.

Per quanto riguarda il capitolo della prostituzione, gli inquirenti della Mobile hanno accertato come le ragazze del Lady Godiva, con una tariffa di 50 euro ogni 10 minuti, si concedevano a rapporti sessuali. Secondo quanto emerso, i clienti avevano anche la possibilità di far uscire le ragazze dal night ma, in questo caso, la tariffa lievitava fino a 4/500 euro l’ora. Un volume d’affari discreto che, puntualmente, registrava forti picchi in occasione degli eventi fieristici riminesi. Sul fronte dello spaccio, anche i pusher facevano affari d’oro tanto che, nel corso delle indagini, è stato possibile sequestrare circa 1 chilo di stupefacenti, in larga parte cocaina. L’esito delle indagini è stato notificato anche agli uffici amministrativi e, al momento, si sta valutando la chiusura del night sulla base dell’articolo 100 del Tulps e non è da escludere che la licenza possa essere revocata.