L’indagine congiunturale, nel secondo trimestre dell’anno in corso, conferma la forte tendenza negativa del settore delle costruzioni della provincia di Ravenna: le conseguenze sull’economia delle misure per il contenimento della pandemia da Covid-19 continuano a trovare pesanti riscontri, in un contesto globale che soffre ancora per un’emergenza sanitaria non risolta nelle aree extra-europee e per nuovi focolai in Europa.

L’osservazione del dato tendenziale mette pienamente in evidenza l’intensità della crisi in corso, peggiorando bruscamente la situazione già in affanno dal 2018; secondo l’indagine sulla congiuntura, condotta dalla Camera di commercio di Ravenna in collaborazione con il sistema camerale dell’Emilia-Romagna, nel secondo trimestre 2020 sono evidenti gli effetti prodotti dall’emergenza sanitaria sull’andamento del settore, un trimestre segnato per almeno metà delle settimane dalla chiusura di quasi tutte le attività: tra aprile e giugno, rispetto al corrispondente periodo dell’anno passato, infatti hanno condotto ad una nuova caduta del volume di affari, pari a -14,4% e la flessione rispecchia la medesima ampiezza senza precedenti rilevata nel trimestre di apertura dell’anno.

La pandemia provoca la recessione anche per l’artigianato provinciale delle costruzioni, il cui fatturato subisce una ulteriore flessione pari a -13%, rispetto al secondo trimestre del 2019, dopo il -14,5% registrato nel trimestre di inizio anno. Anche per l’industria delle costruzioni della regione Emilia-Romagna, nel secondo trimestre 2020, trova conferma la forte perdita e gli evidenti effetti prodotti dall’emergenza sanitaria, portano ad una nuova discesa del volume d’affari regionale a prezzi correnti, rispetto allo stesso periodo del 2019 (-10,2%), di ampiezza simile a quella record (-10,5%) del trimestre precedente, confermando la netta inversione del trend positivo che proseguiva ormai da cinque anni, anche se con sporadiche discontinuità.

Gli effetti sull’economia delle misure per il contenimento della pandemia ribadiscono inoltre, che il settore delle costruzioni sarà tra quelli più colpiti. Per il settore delle costruzioni in provincia di Ravenna, per il 2020 si potrebbe stimare una perdita in termini di fatturato del -22,4% circa, in notevole peggioramento rispetto alle prime ipotesi formulate. Inoltre, secondo le previsioni elaborate a luglio da Prometeia -“Scenari per le economie locali” – tutti i settori di attività provinciali ne risentiranno, ma sarà l’edilizia tra quelli che accuseranno il colpo più duro ed il valore aggiunto delle costruzioni per la provincia di Ravenna nel 2020 dovrebbe subire una caduta notevole (-10,3%). Andamento rispetto al trimestre precedente e p revisioni per il trimestre successivo.

Nel secondo trimestre del 2020, gli indicatori congiunturali valutati in forma di giudizio (stabilità, diminuzione, aumento) sono negativi e segnalano il prevalere di imprese interessate da variazioni al ribasso, rispetto al trimestre precedente. Per quanto riguarda le prospettive a breve termine, le previsioni delle nostre imprese edili, che tengono conto degli effetti del progressivo superamento del lockdown, convergono verso un primo segnale di recupero ed esprimono l’aspettativa di tendenze in miglioramento nei prossimi mesi per quanto riguarda il fatturato complessivo, perché la quota degli ottimisti torna a crescere. Infatti il saldo tra chi prevede aumenti rispetto a chi invece ipotizza riduzioni ritorna in campo positivo e, per il trimestre successivo, il 59,5% delle imprese intervistate si aspetta una crescita per il volume di affari, mentre il 9,9% prevede una flessione, producendo un saldo all’insegna dell’ottimismo e pari a +49,5%.

La prospettiva di un lieve rimbalzo positivo o per lo meno la speranza di un recupero, dilazionato alla seconda parte dell’anno, può essere intravista dagli operatori del settore che si augurano che il peggio sia alle loro spalle e confidano che anche i vari bonus previsti dal Governo possano dare una spinta alla loro attività. Consideriamo comunque che il 30,6% delle imprese del campione spera nel breve periodo di riuscire a mantenere invariata l’attività. www.ra.camcom.gov.it 1 Imprese attive . Per quanto riguarda la consistenza delle imprese attive, che costituiscono l’effettiva base imprenditoriale, al 30 giugno 2020 il settore delle costruzioni conta 5.139 imprese iscritte al Registro Imprese di Ravenna, che rappresentano il 15,1% del totale delle imprese operative provinciali. Rispetto alla stessa data del 2019, il numero totale delle imprese attive del settore è diminuito di 86 unità, pari a -1,6% in termini percentuali.

Nel trimestre in esame, l’andamento in termini di variazione percentuale, risulta peggiore rispetto a quello regionale ( -01%) ed anche a quello nazionale ( +0,3%), ove per l’ambito italiano si registra addirittura una lieve crescita delle imprese edili attive. Se si considera la variazione della struttura imprenditoriale del comparto dell’edilizia secondo le classi di forma giuridica, la diminuzione è stata determinata in particolare dalle ditte individuali (-79 unità, -2,1%); seguono, più a distanza, le società di persone (-18 imprese e -3,5%). In flessione anche la compagine delle “altre forme giuridiche”, complessivamente con 5 ditte in meno (-6,8% in termini percentuali). L’attrattività della norma relativa alle società a responsabilità limitata, semplificata in particolare, ha invece un effetto positivo per le società di capitale, le sole che continuano a vedere crescere la loro consistenza, con 16 unità in più e +2% in termini relativi.