Partendo dal Big Bang, 12-13 miliardi di anni di anni fa, sono nate le prime stelle contenenti idrogeno ed elio, poi, tramite le varie catene di reazioni nucleari, che sono avvenute e avvengono in tutte le stelle, Sole compreso, si sono via via formati tutti gli elementi conosciuti.

Se l’astrofisica moderna è in grado di spiegare come si sono formati gli elementi, la chimica moderna ci spiega come riconoscerli e quali sono le loro caratteristiche peculiari.

Di questi e altri temi si parlerà nella conferenza in programma venerdì 3 maggio, alle ore 21.00, nella Biblioteca comunale di Faenza, con l’astronomo Flavio Fusi Pecci e la chimica Margherita Venturi.

L’appuntamento, organizzato dalla Palestra della Scienza in collaborazione con la Biblioteca comunale manfrediana e l’assessorato alle Politiche educative del Comune di Faenza, è inserito nel calendario degli eventi faentini della XIX^ edizione della Settimana della Cultura scientifica e tecnologica, manifestazione promossa a livello nazionale dal Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca per incentivare i giovani ad avvicinarsi alle materie scientifiche.

Flavio Fusi Pecci è nato a Cingoli (Macerata) il 27 settembre del 1948. Attualmente risiede a Bologna. Astronomo ordinario, è in quiescenza dal 2013. E’ associato a INAF-Osservatorio di Astrofisica e Scienza dello Spazio. Esperto di evoluzione stellare, galassie e cosmologia, è stato dal 1996 al 2001 direttore dell’Osservatorio astronomico di Cagliari e dal 2002 al 2011 dell’Osservatorio astronomico di Bologna (Istituto nazionale di Astrofisica).

È attualmente vice presidente della Società Astronomica Italiana e presidente del Comitato nazionale delle Olimpiadi di Astronomia.

È stato, inoltre, membro del consiglio scientifico del Gruppo nazionale di Astrofisica del Cnr, coordinatore nazionale della strumentazione del Telescopio nazionale Galileo (Isole Canarie) ed ha fatto parte dei Comitati tecnico-scientifici internazionali dell’Hubble Space Telescope a Baltimora, negli Usa, e dell’European Southern Observatory in Germania e in Cile.

È autore di oltre duecento pubblicazioni sulle maggiori riviste internazionali e membro di comitati di valutazione nazionali e internazionali.

Margherita Venturi, nata a Forlì il 6 febbraio del 1947, è professore ordinario di Chimica all’Università di Bologna, in quiescenza dal 2016. Inizialmente ha lavorato nell’ambito della Chimica delle radiazioni, successivamente si è occupata di Fotochimica ed Elettrochimica supramolecolare, dedicandosi in particolare alla progettazione e alla realizzazione di specie formate dall’interazione di due o più molecole in grado di svolgere funzioni utili predeterminate. I risultati di questa ricerca sono di importanza basilare nei campi delle nanoscienze e delle nanotecnologie, ad esempio per la costruzione di dispositivi in grado di convertire l’energia solare in energia chimica e di elaborare informazioni (computer chimici). È coautrice di 250 pubblicazioni scientifiche, quasi tutte su riviste internazionali di prestigio, e di alcune monografie. Da sempre si interessa di didattica e comunicazione della chimica e delle scienze in genere. In quest’ambito è autrice o coautrice di oltre trenta articoli e di una decina di manuali didattici, libri universitari e scolastici, sia per la scuola primaria che per le scuole superiori di secondo grado. È anche presidente della divisione di didattica della Società Chimica italiana.