La commissione Politiche per la salute e politiche sociali presieduta da Ottavia Soncini ha espresso parere favorevole al programma di lavoro della Commissione europea per il 2022.

“Un appuntamento arrivato al quattordicesimo anno – ha spiegato Soncini – per il consueto bilancio sulla partecipazione della Regione Emilia-Romagna alla formazione e attuazione del diritto e delle politiche dell’Ue, individuando le priorità che guideranno le attività future delle politiche regionali”.

Di particolare interesse, nella relazione che ha un ruolo di indirizzo preventivo del programma comunitario, sono state individuiate, tra le altre cose, diverse iniziative sui temi di competenza della commissione assembleare: la raccomandazione sul reddito minimo, la strategia europea per l’assistenza, il riconoscimento della genitorialità tra gli stati membri, il rafforzamento degli organismi di parità e la revisione dell’insieme dei diritti, degli obblighi giuridici e degli obiettivi politici che accomunano e vincolano i paesi Ue sul tema delle vittime in materia penale.

In fase di introduzione, la vicepresidente di giunta Elly Schlein ha parlato del contesto “molto particolare” collegato a questa sessione europea 2022, dominato da una serie di crisi (pandemia e guerra in Ucraina in primis) “che si intrecciano e spingono a rafforzare e innovare gli strumenti a disposizione sia nella tutela sanitaria che nel welfare, per un sistema sempre più universalistico e di prossimità”. Per la vicepresidente di particolare importanza è poi il ruolo che la Commissione europea ha riservato alla coesione sociale “che è un invito molto forte affinché su queste basi si guidi la transizione ecologica e quella digitale”. Importanti passi avanti rispetto al passato, sono poi i diritti sociali: Schlein ha infatti parlato dei risultati registrati su pari opportunità e accesso al lavoro, condizioni di lavoro e protezione sociale, che si sono declinati anche in importanti azioni per regolare la nuova frontiera del lavoro digitale.

Gli uffici degli assessorati, nel focalizzare alcuni passaggi del documento in votazione, si sono soffermati, per quanto concerne l’ambito sociale, sul miglioramento della tutela dei minori, in particolare per chi è in comunità. Per ciò che riguarda il versante sanitario, invece, il focus è stato posto sull’importante lotta per la diminuzione all’amianto, che proprio in regione ha consentito di ottenere risultati più che positivi, e all’importanza degli screening oncologici. Le campagne di prevenzione attuate dalla nostra Regione riguardano il tumore del seno, quello della cervice dell’utero e quello del colon retto (che hanno globalmente coinvolto quasi tre milioni di persone e hanno assicurato una notevole diminuzione di casi).

In fase di dibattito, Daniele Marchetti (Lega) ha rimarcato il clima emergenziale in cui si colloca questa sessione europea, soprattutto in considerazione del fatto che alla pandemia e alla guerra si sta già aggiungendo un’importante crisi economico-finanziaria derivata dalla crisi energetica. “Gli strumenti europei – ha specificato il leghista – sono tutti più che condivisibili, ma per metterli in pratica servono gli operatori e proprio sul personale sanitario assunto per far fronte al Covid grava un enorme punto interrogativo relativo alla permanenza in servizio. Se alle incertezze di questo personale aggiungiamo i numerosi allarmi lanciati sullo spopolamento delle strutture sanitarie, osserviamo un quadro potenzialmente molto critico su cui poco o nulla si è sentito nel corso di questi mesi e che, se non verrà risolto, trasformerà le indicazioni europee in discussioni puramente teoriche”.

È poi intervenuta la consigliera Francesca Maletti (Pd), che ha lanciato l’allarme sull’aumento delle diseguaglianze che potranno nascere e acuirsi a causa del clima emergenziale generale. Per la consigliera modenese ai problemi di personale è stata data una prima risposta finanziando tutta una serie di borse di studio per specializzandi, ma gli effetti di questa politica si potranno apprezzare solo tra un paio di anni. “E’ quindi di fondamentale importanza – ha specificato Maletti – che nel frattempo si cerchi una stabilizzazione dei 15mila professionisti che abbiamo reclutato per combattere il Covid, non scordiamoci che all’emergenza pandemica ci siamo arrivati con organici fortemente provati dai tagli attuati dai vari governi nazionali, peraltro ora preoccupa sentire il governo Draghi paventare nuovi tagli sul comparto sanitario”.