27/04/2018 – “Ormai siamo ostaggio di stranieri violenti che pensano di poter rimanere in Italia, magari irregolarmente, creando situazioni di degrado e insicurezza, utilizzando a loro piacere qualunque mezzo pubblico gratuitamente quasi fosse un loro diritto e, anzi, reagendo violentemente se richiamati a rispettare le regole. Così non si può andare avanti, ci vogliono ordine e rispetto”. Lo affermano l’on. Jacopo Morrone, segretario della Lega Romagna, e Samantha Gardin, consigliera comunale di Ravenna e segretario provinciale del Carroccio, commentando l’ennesimo episodio di intemperanze violente e aggressive di uno straniero del Gambia che viaggiava senza biglietto, nella serata del 25 aprile scorso, sul convoglio regionale Bologna-Ravenna. “Sono ormai centinaia i casi denunciati o solo segnalati di stranieri che viaggiano a sbafo su treni e autobus, consapevoli di farlo. Questi puntano sul fatto che la maggior parte delle volte la passano liscia, fingendo di non capire e confidando nelle solite ‘anime belle’ che irresponsabilmente li spalleggiano. Quando poi gli stranieri trovano il controllore che giustamente chiede loro il biglietto vanno in escandescenze, aggredendo e creando seri problemi di sicurezza, convinti che tanto non ci saranno conseguenze serie. E, di fatto, questa vicenda è emblematica: nonostante l’aggressione a pubblici ufficiali e il dileggio nei confronti delle nostre istituzioni e delle norme italiane, lo straniero è tuttora libero di scorazzare nel nostro territorio in attesa di un processo, se mai si presenterà in aula, mentre non è dato di sapere quale attività svolga nel ravennate, dove sembra sia domiciliato, e se abbia un permesso regolare di soggiorno e per quali motivazioni. Sono proprio situazioni come queste i tasselli di un mosaico di degrado, insicurezza, illegalità e invivibilità in cui si sono trasformate certe aree delle nostre città. L’errore più grave e forse irreversibile che hanno commesso le amministrazioni e i governi del Pd e altri gruppi sociali è stato proprio quello di esentare, in nome di un buonismo e di un permissivismo questi sì razzisti, gli stranieri dall’osservanza puntuale delle regole e delle leggi, rinunciando o tralasciando di difendere l’ordine, i diritti e la sicurezza degli italiani. Di qui la necessità di un giro di vite. Chi sbaglia deve pagare e senza sconti, anche con l’espulsione immediata. Solidarietà sì, ma soprattutto regole da far rispettare. In caso contrario, la situazione non potrà che diventare esplosiva”.