Un diritto allo studio sempre più equo nell’accesso, uniforme e universale per tutto il territorio regionale e con un uso integrato tra le risorse regionali e quelle messe a disposizione dal governo nazionale. Dopo il via libera avvenuto la scorsa settimana da parte della commissione Cultura e istruzione, è arrivata oggi l’approvazione dell’Aula al documento che fissa i paletti del prossimo triennio per gli aiuti allo studio. Di particolare rilievo i numeri che il diritto allo studio ha garantito nello scorso triennio e che riguardano 11,3 milioni di contributi erogati a oltre 45mila studenti, mentre sono 117mila i beneficiari di contributi libri. Rispetto al passato si è riscontrato un deciso aumento dei richiedenti, del 125% per ciò che riguarda le borse di studio e dell’80% per i libri di testo. Stante la situazione economica generale, quindi, è più che probabile che il numero dei richiedenti e degli aventi diritto vada ad aumentare ulteriormente nel prossimo triennio e in quest’ottica sono ancora più importanti gli obiettivi di non diminuzione del contributo per singolo studente che la Regione vuole perseguire.

L’Assessore regionale alla scuola ha sottolineato come “questi principi generali siano già stati enunciati nei precedenti documenti riguardanti il diritto allo studio, ma, a differenza del passato, in questo caso c’è la volontà di coprire il 100% delle domande che perverranno senza che gli importi pro capite vadano a calare proporzionalmente”. Il medesimo intendimento l’esecutivo regionale lo andrà a garantire anche per i contributi ai libri di testo, per creare, insieme all’estensione della gratuità del trasporto pubblico e ai voucher per i centri estivi, un sistema sempre più integrato e omnicomprensivo che, conclude la titolare regionale della scuola, “in ottemperanza del Patto per il lavoro e per il clima, fa della nostra regione una terra di conoscenza e saperi che investe in educazione, istruzione, formazione, ricerca e cultura”.

Forza Italia si è chiesta “come la Regione intenda usare i fondi statali e Fse+ per il diritto allo studio. Ci sono le risorse per rispondere ai bisogni ed essere creativi e la domanda è cosa intendiamo fare nel 2022. Le misure sono giuste e devono diventare strutturali: trasporto, sostegno a disabili e a scuole statali e private, anche se queste ultime non si citano mai. Diritto allo studio significa inclusione e libertà di scelta. Sulla disabilità registro un’apertura bipartisan per fronteggiare i problemi. Riguardo al personale aggiuntivo serve una mappatura per capire le nuove necessità”.

La Lega ha posto al centro disabilità e dispersione scolastica. “Si parla di inclusione dei ragazzi diversamente abili e di trasporto scolastico, ma le esigenze di questi studenti sono ben altre. Le risorse per l’inclusione devono essere cospicue, perché ci sono tante necessità. Si pone poi il tema del pagamento delle ore assistenza per i diversamente abili, sia per le persone sia per la comunicazione per i sordi”. Per il Carroccio è positiva “la conferma delle cifre degli anni precedenti. Sulla dispersione scolastica, infine, ci sono tanti progetti. Durante la pandemia era aumentata, ma oggi è in calo grazie anche al ritorno a scuola. La guardia non va abbassata. Vanno aiutati gli studenti fragili e le loro famiglie”.

Per la Lista Bonaccini il Piano “è un atto amministrativo dal grande valore politico e sostanziale e si inserisce pienamente nel Patto per il lavoro e per il clima perché sostiene il diritto di ogni persona di accedere al sistema scolastico”. Piena condivisione anche per il criterio universalistico fissato “così come per la semplificazione dell’iter burocratico che si vuole attuare”.

Anche il Partito Democratico sottolinea come questo Piano, insieme ad altre iniziative, “rappresenti un fattore strategico per fare della nostra Regione una terra di saperi e conoscenze”. Per i Dem è particolarmente importante il raffronto con lo scorso triennio per valutare in dettaglio l’efficacia degli strumenti predisposti, così come è di fondamentale importanza voler mantenere invariato l’importo per ogni avente diritto rispetto al passato. Il Pd sottolinea infine come “dietro questo atto vi sia un sistema particolarmente capillare e tutto ciò mira all’inclusione vera e concreta per un diritto allo studio che non lasci indietro nessuno e che rappresenta un tassello fondamentale nelle politiche contro la dispersione scolastica e per un efficace orientamento formativo”.