‘Noi andiamo a scovarli casa per casa…’ per richiuderli e isolarli in strutture dedicate, ha dichiarato in tv Stefano Bonaccini, facendo riferimento ai contagiati da Covid. Questo uno dei più recenti scivoloni mediatici del presidente dell’Emilia-Romagna, che svela così quando sia labile il suo nuovo look costruito per il lancio nell’agone politico nazionale. Terminologie di questo genere, caro Bonaccini, sono tipiche delle polizie politiche in regimi dittatoriali e creano non poche perplessità quando a pronunciarle è un amministratore di cui si può dire tutto, ma non che non sia furbo”.
Lo afferma il parlamentare della Lega Jacopo Morrone, che aggiunge: “Vero è che il DNA politico di Bonaccini è profondamente connaturato con il più rigido dirigismo retaggio della cultura comunista che in Emilia-Romagna mantiene lo zoccolo duro. Ma, essendo uomo di mondo, Bonaccini sa anche agire con spregiudicatezza, tanto da saltare di qua e di là a seconda dell’opportunità. Non a caso, in questi giorni ha disconosciuto le misure irrazionali e liberticide del Governo, sostenuto dal PD, considerando più funzionale ai suoi obiettivi seguire la strada intrapresa dai governatori del centro-destra che si sono ribellati a Conte negli interessi dei cittadini e delle imprese. Ma dopo il colpo al cerchio, Bonaccini ne ha dovuto dare uno alla botte. In questo senso l’altro scivolone mediatico sui ‘miliardi del MES’ a cui ‘nessuno si deve opporre’. Anche il presidente dell’Emilia-Romagna, dunque, si rinchiude nel fortino dei pro MES ‘senza se e senza ma’.
Quando ormai è palese che il ricorso al MES è una trappola con condizionalità rigorose che potrà essere usata legittimamente nel prossimo futuro contro il nostro Paese”.