In questi giorni, al Mic, si è riunita la giuria che ha vagliato le circa 150 domande di artigiani che hanno chiesto di partecipare alla seconda edizione di ‘Made in Italy’, la mostra mercato della ceramica italiana organizzata dall’Ente Ceramica Faenza. La commissione, costituita da Claudia Casali, direttrice del Museo Internazionale delle Ceramiche Faenza, Benedetta Diamanti, dirigente del Settore Cultura dell’Unione faentina e da Matteo Zauli, direttore del museo Zauli, saranno cento i ceramisti che arriveranno in città per la ‘due giorni’ del primo fine settimana di settembre.

Le regioni maggiormente rappresentate saranno l’Emilia Romagna, la Toscana, la Lombardia e il Veneto. Ci saranno poi artigiani dal Piemonte, dalla Lombardia e dall’Abruzzo ma non mancheranno ceramisti della Sicilia, della Campania, della Sardegna del Lazio, dell’Umbria del Trentino-Alto Adige, del Friuli-Venezia Giulia e delle Marche.  I ceramisti faentini saranno una trentina.

Un dato molto interessante emerso dalle richieste è poi arrivato dall’analisi dalle domande arrivate dagli artigiani che non ne avevano mai fatto richiesta, quasi 50, segno che la manifestazione, lanciata come numero ‘Zero’ lo scorso anno, dopo l’annullamento di Argillà a causa dell’emergenza sanitaria, è stata molto apprezzata tanto da attirare l’attenzione di ceramisti che a Faenza non erano mai venuti.

Made in Italy è in programma sabato 4 e domenica 5 settembre 2021 e troverà posto tra piazza del Popolo e parte di piazza Martiri della Libertà (piazza delle Erbe), dalla mattina fino alla sera.

“Tanti ceramisti – spiega il sindaco di Faenza e presidente dell’AiCC, Massimo Isola – hanno accettato la nostra proposta per l’edizione 2021 di Made in Italy. Ancor più dell’anno precedente questo sarà un momento di ripartenza sul quale crediamo e abbiamo investiamo. L’evento ha carattere nazionale e la qualità dei ceramisti selezionati dalla giuria è particolarmente alta. Verranno proposte tra l’altro, nuove produzioni nate dalle mani dei ceramisti e create durante questo difficile anno, facendo emergere la loro volontà di affermare la centralità dei ceramisti nel sistema di rilancio economico della categoria. Quella di settembre sarà dunque sì, una mostra mercato anche se non mancheranno alcuni eventi espositivi. Ma credo però che Made in Italy sarà soprattutto un messaggio di speranza e di futuro che vogliamo inviare alle migliaia di artigiani sparsi per l’Italia che sono determinati a produrre sempre più e con sempre maggiore qualità per riappropriarsi delle abitudini e delle relazioni delle loro attività prima dell’arrivo della pandemia”.