Lido di Dante è famosa per il primato di subsidenza locale, cioè il lento abbassamento del suolo, che fino al 1999 era quantificabile in 12mm/anno mentre negli anni successivi, dal 1999 al 2015, si è passati alla media di 19 mm/anno.

Come mai questo incremento ?

Nel 1998 c’è stata la riperforazione del pozzo Angela Angelina, in concessione Eni, che opera a soli 2 km dalle spiagge di Lido di Dante.

Vogliamo  ricordare che a sud del lido si trova l’importante RISERVA NATURALE STATALE DUNA COSTIERA RAVENNATE E FOCE TORRENTE BEVANO, zona SIC-ZPS che fa parte del Parco del Delta del Po.

La situazione attuale non è rosea :

Mareggiate che invadono la pineta, continui interventi palliativi come ripascimento del litorale, nuove opere di protezione di spiaggia, ricalibratura dei profili ecc.

Ricordiamo che il ripascimento delle spiagge costa milioni di euro mentre gli introiti dalle royalties pagate dal concessionario sono poca cosa.

Complessivamente quindi la collettività, cioè noi cittadini, spende molto di più rispetto agli introiti ottenuti dalle tanto sbandierate e considerate necessarie estrazioni di gas.

La soluzione definitiva per ENI, ma anche per tutto l’arco neo liberista presente in Comune dal PD-PRI alla Lega, da Forza Italia alle destre, è continuare a estrarre combustibili fossili e negarne il nesso con la subsidenza, incolpando di questa solo il peso degli immobili.

Certo che questo aspetto non è trascurabile, e non è dunque accettabile una nuova lottizzazione a Lido di Dante con i record di subsidenza presenti, ma è incredibile il ‘negazionismo’ dei fautori del fossile a oltranza sugli effetti delle estrazioni sulla subsidenza.

Ora arriva il PiTESAI, cioè il Piano per la Transizione Energetica Sostenibile delle Aree Idonee

(mappa dei luoghi dai quali si potrà estrarre metano o petrolio in Italia).

Già è stata concessa un’autorizzazione di estrazione al largo di Casal Borsetti e una recente a San Potito (Lugo).

Cos’altro ci aspetta ?

Ah sì, il Ministro della ‘Finzione’ Ecologica ci ha appena indicati come responsabili della ‘catastrofe ambientale’ in quanto ecologisti e attenti alle problematiche legate al riscaldamento globale e alla difesa dell’ambiente che ci circonda cosa che, solo a parole, interessa a tutti!

Per cercare di rallentare la subsidenza naturale, visto il minor apporto fluviale di sedimenti per via dell’ attività antropica (vedi dighe e chiuse varie), è quindi necessaria la chiusura anticipata del punto di estrazione “Angela Angelina” (la cui proroga fu addirittura anticipata un anno prima della scadenza dei primi 10 anni!) e smetterla col consumo di suolo e con lottizzazioni varie.

STOP ALL’UTILIZZO DISASTROSO DEL DENARO PUBBLICO!

Valorizziamo invece la splendida oasi naturale di Foce Bevano, non come intende qualcuno aprendola a una fruizione senza regole e a nuove lottizzazioni, bensì facendone davvero un’oasi protetta con regole chiare di accesso, privilegiando dunque la tutela dell’ambiente che sta ricucendo lentamente le cicatrici lasciate dall’incendio del 2012 nella Pineta Ramazzotti.