L’utilizzo della bicicletta, a Ravenna, quale mezzo di trasporto abituale per la massa dei cittadini era normale fino a meno di un secolo. Anche ora, per la nostra città completamente pianeggiante, costituisce un‘alternativa reale all’uso dell’automobile. Lo è in termini di tempo impiegato nei viaggi e come mezzo principale per ridurre le emissioni climalteranti nei percorsi brevi. Per non parlare dei benefici effetti sulla salute dei cittadini.

Ma per poter sfruttare appieno le potenzialità della bicicletta come mezzo di trasporto è necessaria una rete sviluppata e funzionale di piste ciclabili.

Nella frenesia che molte delle liste che partecipano a queste elezioni manifestano circa la necessità di nuove infrastrutture per Ravenna le piste ciclabili giocano il ruolo di Cenerentola. Ma è così già da molti anni.

Allora capita che la pista ciclabile divida il suo spazio con una fila di auto parcheggiate e il ciclista debba fare lo slalom per evitare un veicolo in manovra. Oppure che la pista sia fiancheggiata da una fila di alberi di una specie che ha l’impianto radicale superficiale e quindi solleva e sconnette la pavimentazione così da far sembrare la pista un percorso da motocross. Eppure comuni poco distanti da noi periodicamente intervengono sulle radici degli alberi per mantenere la viabilità praticabile. Capita anche che in occasione di lavori stradali il ripristino del manto di usura nella pista ciclabile non venga effettuato.

L’ideologia liberista enfatizza la funzione delle grandi opere, naturalmente costruite da grandi imprese, preferibilmente sempre le stesse. Il lavoro di manutenzione, il mantenere in efficienza l’esistente viene considerato spreco di risorse.

E indubbiamente affiggere un cartello con su scritto”Attenzione, degrado da radici” costa meno che fare manutenzione alle strade. Istituire limiti di velocità assurdi su certe strade costa meno che ripararne le buche.

Riteniamo necessario, per il nostro paese, passare dalle crescita quantitativa, le grandi opere, caldeggiata dalle grandi imprese e assecondata sia dal centrodestra che dal centrosinistra, a una crescita qualitativa, alla cura del territorio e delle persone, al mantenere in efficienza i beni comuni.

Le risorse pubbliche devono finanziare moltissimi piccoli cantieri ad alta densità di manodopera per fare manutenzione al territorio e non pochi enormi cantieri ad alta densità di capitale che il territorio lo devastano.

Tra i tanti incontri fatti in questa campagna elettorale c’è stato quello con la FIAB di Ravenna (Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta), da noi considerato doveroso non appena letto il documento che hanno proposto ai candidati a Sindaco.

Ricevuto e  immediatamente sottoscritto al 100%.

E lo abbiamo fatto non in prospettiva meramente elettorale come molti altri, ma proprio per la totale comunanza di analisi, visione e proposte sul tema.

Ribadiamo che, su questi temi, noi ci saremo sempre anche nel post elezioni.