FRANCESCO SABATINI PRESIDENTE ACCADEMIA DELLA CRUSCA

Mondogenteamore. E ancora: maestromenteBeatrice. Sono alcune delle parole che ricorrono più frequentemente nella Commedia, quelle a cui Dante si affida per raccontare l’indicibile; ciò che «significar per verba / non si poria» (Par, I, 70-71). Eppure Dante raccoglie la sfida e forgia il volgare ad affrontare ogni argomento, unendo nella sua «alta fantasia» «e cielo e terra». Il festival DANTE2021 non può che seguirne l’esempio, cercando sempre nuovi approcci lungo il cammino che porta al Poeta, con incontri, spettacoli e concerti nella “dantesca” Ravenna. Sabato 4 settembre, alle 17.15 negli Antichi Chiostri Francescani, saranno le parole di Ernesto Giuseppe Alfieri (presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna), Claudio Marazzini, (presidente dell’Accademia della Crusca) e Domenico De Martino (direttore artistico di Dante2021) a salutare l’apertura ufficiale del Festival; seguirà la prolusione di Francesco Sabatini, presidente onorario dell’Accademia della Crusca. Sempre ai Chiostri Elisa Binda e Mattia Perego presentano, con letture di Amerigo Fontani, La felina commedia (Einaudi Ragazzi, 2021) mentre alle 21 poeti e scrittori del territorio svelano un Dante (in) romagnolo. Tutti gli appuntamenti sono a ingresso libero, fino a esaurimento posti disponibili; l’accesso, consentito con Green Pass come da normativa, è possibile da un’ora prima (per informazioni: 351 6388442 / info@dante2021.it). Gli eventi ai Chiostri Francescani e il concerto nella Sala Corelli del Teatro Alighieri (6 settembre) saranno anche in streaming sul sito www.dante2021.it

 

«In quest’anno, pur così drammatico e difficile (ma che ci costringe a riflettere sull’uomo, sui suoi limiti, sul senso del suo agire) mille e mille iniziative affronteranno il tema dantesco – sottolinea il direttore artistico Domenico De Martino. – Dante2021 spera di confermare la propria specifica natura di “intimo” e insieme pubblico dialogo con il testo di Dante: un dialogo che vuole essere documentato e articolato, ma che non nega l’emozione o la passione né il gusto di una conoscenza condivisa. Cercheremo anche quest’anno di ascoltare insieme Dante con tutta la nostra umanità, tormentata, desiderosa di conoscenza e dubbiosa, spesso peccaminosa, ma moralmente capace di assumere quel sì detto alla vita, di proiettarsi in quella “virtù lieta” che il Poeta pone continuamente davanti alla nostra speranza.»

 

La prolusione è affidata a Francesco Sabatini, docente emerito di Storia della lingua italiana dell’Università di Roma Tre e oggi presidente onorario della Crusca, dopo esserne stato presidente dal 2000 al 2008. Sabatini è noto al grande pubblico anche per i suoi apprezzatissimi interventi in radio e televisione, che ne fanno uno dei più competenti e acuti divulgatori a disposizione degli studiosi, degli amanti della lingua italiana, dei giovani.

 

Sempre ai Chiostri, il capolavoro dantesco come non te lo aspetti: è La felina commedia di Elisa Binda e Mattia Perego, coppia nella vita ma anche nella scrittura per i più giovani lettori. Con il loro nuovo lavoro, pubblicato da Einaudi Ragazzi, hanno deciso di misurarsi proprio con Dante. Che, per l’occasione, è il nome di un gatto che scoprirà insieme al compagno di viaggio, il micio Virgilio, che fine fanno i felini che in vita si sono comportati bene e quelli che si sono comportati male: una favola nella quale gli autori hanno saputo recuperare e porgere non banalmente a un pubblico di bambini squarci sul capolavoro che torneranno probabilmente a riemergere nel loro futuro di lettori della Commedia. A prestare voce alle avventure a quattro zampe sarà l’attore Amerigo Fontani.

 

Alle 21 converge ai Chiostri un manipolo di valenti poeti e scrittori del territorio per un Dante (in) romagnolo. Dopo tutto, Dante visse i propri ultimi anni avvolto e stimolato dal volgare romagnolo, della cui patina resta traccia anche nelle prime copie della Commedia; tocca allora a Giuseppe BellosiFrancesco GabelliniNevio SpadoniGianfranco Miro GoriAlex Ragazzini, Annalisa Teodorani svelare i corposi e insieme sottili collegamenti tra la lingua e l’opera di Dante e la ricchezza linguistica (e antropologica) custodita attraverso i secoli nel dialetto della città e della regione che seppero accogliere il Poeta nel suo esilio.  

 

Il Festival continua domenica 5 settembre, alle 11, con Roberta Cella e Antonino Mastruzzo dell’Università di Pisa per discutere la “Carta ravennate”, testo poetico predantesco fra i più misteriosi e affascinanti, mentre alle 17.15 il giornalista RAI Alberto Puoti conversa con il geologo e conduttore televisivo Mario Tozzi per raccontare un Dante osservatore del mondo naturale.