Non solo la Basilica: quest’anno il Festival sceglie il Refettorio dello stesso complesso di San Vitale – oggi parte del Museo Nazionale – per due appuntamenti unici della rassegna quotidiana dei Vespri. Il primo di questi è il concerto in programma sabato 2 giugno alle 19: Tullia Melandri – faentina che oggi si divide fra Italia e Olanda – sarà al fortepiano per Riscoprire il suono di Schumann, un viaggio alla ricerca dell’universo sonoro del compositore tedesco, a partire dagli strumenti che Schumann conosceva e usava. Sulla copia di uno strumento viennese di Conrad Graf del 1820, la pianista eseguirà gli Intermezzi op. 4 di Schumann e la Sonate mélancholique di Ignaz Moscheles. In occasione dei concerti al Refettorio la mostra degli avori, fra le più preziose collezioni custodite al Museo Nazionale, sarà visitabile gratuitamente da un’ora prima degli appuntamenti, esibendo il biglietto di Ravenna Festival.

Il contesto del Refettorio, pur con il suo richiamo storico all’edificio originario del monastero di San Vitale e alla chiesa di Santa Chiara i cui affreschi staccati sono conservati in questa sala, permette un’escursione nei repertori profani in compagnia di Tullia Melandri, che dopo gli studi in Italia è approdata al Conservatorio Reale dell’Aja. Qui, seguendo la passione per l’esecuzione storicamente informata e per gli strumenti originali, si è diplomata in fortepiano con Bart van Oort.

“Anche se oggi siamo abituati a esecuzioni di Schumann sul pianoforte moderno in grandi teatri – nota la musicista – sarebbe davvero necessario riscoprire il suono di Schumann partendo dagli strumenti che egli conosceva e usava, soprattutto negli anni giovanili, quelli in cui compose la maggior parte delle opere pianistiche”. Tra le fonti di ispirazione di Schumann rivestì un ruolo importante Ignaz Moscheles, del quale conservò per tutta la vita un programma di concerto “come una reliquia”. Gli intermezzi op. 4 sono pagine in cui si esplora la tecnica del frammento: una coerenza motivica, formale e tonale li unisce, assieme a una complessità polifonica che deriva dagli studi di contrappunto che il compositore stava intraprendendo.

I concerti al Refettorio sono anche un’ottima occasione per scoprire – o riscoprire – la raffinatissima raccolta di avori, pervenuti al Museo Nazionale attraverso le vie della raccolta collezionistica dei Padri Camaldolesi del Monastero di Classe in Ravenna. Tra gli oggetti di maggior interesse, di epoca tardo-antica e altomedievale, parti di legature (copertine) di libri liturgici e devozionali prodotti in laboratori di eccellenza nelle più importanti città del Mediterraneo, in Italia, in Gallia e nel vicino Oriente. Un viaggio nella devozione e nell’arte che arricchisce l’itinerario musicale di Ravenna Festival nel complesso monumentale di San Vitale.

1 euro il biglietto del concerto (la durata è di circa 40 minuti)
Info e prevendite: tel. 0544 249244 – www.ravennafestival.org