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Sono in atto – e proseguiranno nei prossimi giorni – le verifiche sul rispetto dell’obbligo di sospensione delle attività dei servizi di ristorazione previsto dall’art. 46 del DPCM 2 marzo 2021. Le uniche attività consentite in zona rossa sono la consegna a domicilio e, fino alle ore 18:00, l’asporto.

È stata rilevata, nei giorni scorsi, la comparsa di iniziative volte ad eludere l’obbligo di chiusura dei ristoranti. L’espediente utilizzato è quello di avviare rapporti contrattuali fittizi, o irregolari, con aziende compiacenti o inventate, per la somministrazione dei pasti ai lavoratori.

“I primi controlli, incentrati sulla preesistenza dei contratti, sull’autenticità delle liste di lavoratori e sulla effettività del rapporto di lavoro dichiarato, hanno evidenziato l’inammissibile ricorso a contratti stipulati il giorno stesso, privi della durata o addirittura sottoscritti con liberi professionisti o partite IVA, espressamente esclusi dalla possibilità di instaurare simili rapporti contrattuali.

Scopo dei controlli è quello di scoraggiare, sul nascere, l’idea di poter aggirare i divieti e tutelare, da un lato, la salute pubblica e, dall’altro, l’onestà dei tanti imprenditori che, con enorme sacrificio, rispettano le regole”.

I trasgressori sono soggetti a una sanzione da € 400,00 a € 1.000,00 e ad un periodo di chiusura fino a 30 giorni, nel corso dei quali non è naturalmente consentita neppure la consegna a domicilio o l’asporto.