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“Ieri sera verso le 21.30 in piazza Kennedy è scoppiata una rissa fra giovanissimi, probabilmente ancora minorenni, molti dei quali di origine straniera. Oltre a volare pugni e spintoni, due erano a terra, uno sopra l’altro ed uno di questi, con una catena stava tentando si strozzare l’altro e, solo grazie all’intervento di un passante, unico, nella più totale indifferenza generale, forse si è evitato il peggio” afferma Alberto Ferrero, portavoce Provinciale di Fratelli d’Italia.

“Successivamente sono intervenute le forze dell’ordine, ma le due bande rivali si erano già dileguate. Il fatto stesso che la rissa sia scoppiata in centro storico, in una zona frequentata, fra locali e ristoranti, dimostra l’idea di totale impunità avuta dagli aggressori. Purtroppo Ravenna sta diventando una città sempre meno sicura, preda di bande di ragazzini che urlano, bivaccano, sporcano provocano risse e, purtroppo, nessuno fa niente. Il territorio deve essere controllato e le forze dell’ordine devono avere la possibilità di agire. La videosorveglianza può funzionare da deterrente se c’è qualcuno che sorveglia e, nel momento in cui si riprende qualcosa interviene rapidamente facendo vedere che “l’occhio della legge” ed il “braccio della legge” lavorano in maniera coordinata” prosegue Ferrero.

“Questo è un esempio avvenuto ieri sera, ma le zone che spesso sfuggono al controllo sono tante. Si potrebbe parlare di Piazza Baracca, della zona del Museo Nazionale, la zona stazione è quasi superfluo ricordarla. È necessario, in maniera coordinata fra tutte le forze dell’ordine, ivi compresa la polizia municipale, controllare costantemente il territorio. Solo in questa maniera si può mantenere l’ordine e garantire sicurezza. Noi di Fratelli d’Italia abbiamo sempre sostenuto che una risposta possa essere quella del poliziotto, ma anche del vigile di quartiere, il quale pattugliando, controllando e conoscendo il quartiere di sua competenza, abbia la possibilità, anche fungendo da deterrente, di evitare determinati fatti” conclude Alberto Ferrero.