Una brusca frenata alla svolta green italiana con conseguenze irreversibili rispetto agli sforzi economici fatti dagli agricoltori che hanno investito in passato nelle energie rinnovabili.

È questo il commento di Cia-Agricoltori Italiani  condiviso dal presidente di Cia Romagna, Danilo Misirocchi – dopo la decisione del Governo di intervenire sugli extra-profitti generati dagli impianti fotovoltaici agricoli.

“Come ha sottolineato il presidente di Cia Nazionale Fini – spiega Misirocchi – non è possibile accomunare i piccoli impianti fotovoltaici realizzati in connessione con l’attività agricola, mediamente di piccole dimensioni, ai grandi impianti industriali che hanno per core business la produzione di energia elettricaCia ha chiesto, dunque, con urgenza un incontro con i ministri Franco, Cingolani e Patuanelli per trovare insieme una soluzione al grave problema”.

Secondo Cia, la decisione del Governo rappresenta un atto d’incoerenza rispetto all’obiettivo di autoproduzione energetica con fonti rinnovabili per il settore rurale.

La legge 25/2022, convertendo il decreto-legge 4/2022, cambia di fatto le carte in gioco, cancellando con un tratto di penna tutti i diritti acquisiti, in un momento storico in cui gli agricoltori italiani sono vittime dei folli rincari dei costi delle materie prime e dei presidi tecnici sostenuti per mantenere le proprie aziende. Ad aggravare la situazione, la proroga fino a giugno 2023 della riduzione del prezzo di vendita dell’energia elettrica ceduta dalle imprese.

Questa decisione contrasta fortemente con gli obiettivi primari dell’intervento, che fu colto con grande interesse dalle imprese agricole ed in particolare le zootecniche, mentre ora, con la nuova normativa, il prezzo calmierato dell’energia si ridurrebbe a un decimo di quello di mercato.

Per Cia, la marginalità prodotta con la vendita di energia in eccesso da impianti fotovoltaici avrebbe, invece, permesso agli agricoltori che hanno investito nelle rinnovabili di integrare il loro reddito e assorbire i costi sempre più alti dei fattori di produzione, assicurando alle aziende la sostenibilità economica.