Il segretario del PD di Ravenna, Lorenzo Margotti, è intervenuto in merito alla scelta del liceo artistico Nervi Severini di proporre il riconoscimento delle ‘carriere alias’, contro la quale si sono scagliati gli esponenti della Lega.
Il preside Gianluca Dradi, in linea con ciò che già accade in altre scuole o atenei, ha proposto una modifica al regolamento d’istituto per introdurre la ‘carriera alias’, ovvero prevedere la dichiarazione di un’identità differente collegata all’identità anagrafica, valida solo all’interno della scuola.
«La normativa nazionale – ha detto Margotti – non ha ancora provveduto a stabilire regole su questi percorsi. Eppure le scuole hanno necessità e urgenza di garantire un ambiente sereno per tutti gli studenti, al riparo da insulti transfobici, discriminazioni e atti di bullismo.
Non c’è nessuna violazione di norme perché il regolamento ha efficacia esclusivamente interna e le famiglie sono coinvolte trattandosi in maggioranza di persone minorenni. Ma soprattutto è uno strumento fondamentale per assicurare il benessere alle giovani persone trans: l’alias, infatti, assicura il riconoscimento dell’identità di genere di elezione nella vita scolastica quotidiana.
L’iniziativa risponde a un’esigenza che negli ultimi anni è emersa in maniera importante e recepisce all’interno della scuola un’evoluzione che a livello sociale è già in atto. Moltissimi giovani cominciano la transizione di genere durante gli anni della scuola e devono affrontare moltissime rigidità, una di queste è quel nome scritto nero su bianco sul registro in cui proprio non ci si riconosce. Affermare il proprio genere è un diritto umano fondamentale e queste persone vanno riconosciute.
È noto dalle statistiche che gli alunni transessuali hanno il più elevato tasso di abbandono scolastico e soffrono angosce e disagi che spesso sfociano in malattie depressive e atti di autolesionismo. Potersi sentire realmente accettati e riconosciuti in un luogo in cui si vive quotidianamente è fondamentale per la salute mentale e per il difficile percorso nell’accettazione di se stessi.
Dunque – conclude Margotti – quello lanciato dal liceo artistico di Ravenna è un messaggio positivo e un esempio virtuoso che consente agli studenti in percorso di transizione di venir riconosciuti con il proprio nome di elezione. Sicuramente un piccolo passo verso una scuola più inclusiva.»