La settimana scorsa è stata caratterizzata dalla presentazione del bilancio alle consulte e del successivo consiglio comunale. O almeno questo doveva essere il tema principale, purtroppo dopo aver visto e partecipato ai dibattiti poniamo dei dubbi e anzi cerchiamo di dare l’allarme su un andazzo nella gestione delle istituzioni locali che mette in seria crisi la democrazia a Lugo.

La presentazione del bilancio alle Consulte è stata sciatta e poco incentrata sul dialogo. Sarebbe stato opportuno, prima dell’adozione del bilancio, di fare un passaggio per le consulte in modo da ascoltare dai cittadini i problemi o le priorità del quartiere e successivamente, prima dell’approvazione finale una presentazione del bilancio con quello che si poteva fare, cioè l’iter che anni addietro si svolgeva regolarmente. Così invece si chiedeva un voto favorevole o contrario ai consiglieri, ma tale voto non aveva valore. Altra mazzata all’inclusività e alla democrazia è stata la stessa organizzazione pessima delle riunioni: tutte le consulte sono state raggruppate in due riunioni online, con circa 70 partecipanti, impossibile quindi fare un dibattito serio.

Preoccupante inoltre è stato ascoltare consiglieri o presidenti di Consulta esprimere soddisfazione per non aver ascoltato i cittadini, anzi alcuni presidenti di maggioranza si auguravano anche per il futuro di farlo. In pratica persone che stanno dentro una istituzione sono contenti che la stessa non conti nulla, aberrante. Il dibattito nella maggioranza si è consumato con complimenti alla Giunta che rasentano il berlusconismo, anzi sembrava proprio un governo Berlusconi. Si sono ascoltate affermazioni del tipo “Dobbiamo ringraziare la Giunta che ci fa vedere il bilancio” dimenticando che è previsto nel regolamento delle consulte approvato nel 2011, il surreale dibattito continuava con gli interventi della maggioranza all’attacco di chi votava contro, non si cercava di motivare il proprio voto a favore, il bilancio non si analizzava proprio, l’obbiettivo era attaccare chi vota contro e se costoro motivavano la scelta con argomentazioni o cifre li si bullizzava. In generale la colonna sonora delle varie serate nella maggioranza al potere, sia consiglieri comunali/consulta sia della Giunta è stato: Non si può votare contro questo bilancio. Si chiedeva l’acclamazione, la standing ovation. La garanzia di qualità è avere scritto il bilancio stesso, come se quelle cifre fossero poi di fatto realtà. Non è così e infatti pare evidente anche alla Corte dei Conti, la quale ha avuto da ridire sul bilancio di Lugo (informazione nascosta da dicembre 2021).
Questo ci fa riflettere molto sullo stato della democrazia a Lugo, specchio in piccolo del Paese. Un fan club è entrato nelle istituzioni locali, una tifoseria che non accetta pensieri e parole contrari, che mette le diverse opposizioni, fatte di partiti diversi, nello stesso recinto, col fare di chi usa le istituzioni come fosse casa sua, con modi sbrigativi. Stiamo attenti a cosa lasciamo, la diversità di pensiero, il dibattito, il confronto, il tempo per l’analisi sono passaggi si lenti a volte, ma fondamentali in democrazia. La velocità a tutti i costi, il forzare le regole, la sciatteria distruggono il dialogo e lasciano macerie, inoltre danno l’impressione che si voglia correre per nascondere qualcosa.

Continuiamo a chiedere incontri pubblici con i cittadini di Villa San Martino per creare insieme i progetti della Pungela e della ciclabile.
E così dovrà essere sempre per tutti i progetti urbanistici futuri, lo scempio di Madonna delle Stuoie non deve ripetersi.